Mostra fotografica «Tracce di un passato presente»
Venerdì 10 luglio Inaugurazione della mostra «Fotografie di montagne e guerra al Museo De Gasperi: segni della Grande guerra tra le montagne del Lagorai»
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L’esposizione Tracce di un passato presente. Segni della Grande guerra tra le montagne del Lagorai, nasce dalla passione del fotografo Renato Orsingher e dalla collaborazione tra la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Pieve Tesino.
Le foto, in mostra dal 10 luglio al 30 settembre, raccontano attraverso scatti inediti «le cicatrici» che la Grande guerra ha lasciato nei magnifici panorami della catena del Lagorai.
Immagini di grande bellezza e drammaticità, nelle quali la montagna si fa strumento di memoria e specchio della coscienza: le ferite aperte cento anni fa sulla nuda terra continuano a porre l'uomo di fronte a interrogativi che restano «oltre le vette del tempo».
All’inaugurazione, prevista per venerdì 10 luglio alle 18.30, interverranno l'autore, Renato Orsingher, insieme a Giuseppe Ielen, appassionato studioso e grande conoscitore delle vicende belliche che coinvolsero la catena del Lagorai, uno dei principali teatri della guerra di montagna.
Per l’occasione il Museo Casa De Gasperi resterà aperto fino alle 20 con ingresso gratuito per tutti a partire dalle 18.
Il percorso fotografico, costituito da 30 fotografie inedite e di grande formato, è allestito nei piani superiori del Museo, che per la prima volta accolgono una mostra temporanea.
Le immagini esposte colgono la drammatica contraddizione tra la pacifica bellezza della natura alpina e la tragedia che su di essa ebbe a compiersi.
Un passato ancora presente per molti aspetti: sia perché testimoniato da numerose tracce ancora visibili per l’escursionista (le fotografie sono scattate tra l’autunno 2014 e la primavera 2015), sia perché ancora vivo nella memoria, nelle identità individuali e collettive e per questo ancora capace di suscitare dibattito a vari livelli.
La mostra si accosta a questo tema sulla scorta della parole che De Gasperi pronunciò all’indomani della fine del conflitto.
«Oltre la tomba non vive ira nemica, […] queste sono le ultime vittime d’un mondo che finisce. Una nuova vita, un mondo diverso deve sorgere sulle rovine, e sarà il mondo della fratellanza dei popoli e della libertà delle nazioni.»
Parole che non hanno perso attualità e che testimoniano lo stretto raccordo tra ieri e oggi.
Si conferma così il significato di fondo del Museo Casa De Gasperi: un percorso che non si accontenta di trasmettere curiosità biografiche sullo statista, né tantomeno di rafforzare la sfiducia serpeggiante nelle possibilità creativa della politica («di politici come De Gasperi non ne nascono più»), ma che propone invece al visitatore un’immersione nel passato finalizzata a comprendere meglio il tempo in cui viviamo e di raccogliere gli ideali degasperiani ancora aperti alle sfide e ai traguardi del futuro.
Con questa iniziativa la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi rafforza ulteriormente il suo impegno nel campo della ricerca e della divulgazione sulla prima guerra mondiale.
Dopo l’ingresso del Museo Casa De Gasperi nella Rete Trentino Grande Guerra, sono ora in fase di pubblicazione gli atti della Lectio degasperiana 2015, dedicata al tema Il silenzio delle patrie e la fedeltà trentina.
De Gasperi nella prima guerra mondiale, mentre di questi temi si tornerà a parlare anche negli appuntamenti dell’Agosto degasperiano, la nuova rassegna estiva del Museo Casa De Gasperi.