Risto 3 in crescita anche nel 2017: 65 nuove assunzioni

La cooperativa trentina della ristorazione al suo più alto numero di dipendenti: 1.205 persone, per il 90% donne – 7 milioni di pasti serviti, 44 milioni di fatturato

>
È confermato il primato di Risto3 come cooperativa trentina con il maggior numero di dipendenti.
Anzi, è rafforzato, considerato che alle 1.140 persone impiegate nel 2016 si sono aggiunte le 65 assunte nel 2017, per far portare il totale a 1.205.
Una squadra giovane (46 anni l’età media), formata (12.968 le ore di aula nel 2017) e che beneficia della certificazione Family audit, avendo a disposizione una serie di iniziative di conciliazione e le attività proposte dall’associazione dei dipendenti «Risto 3 Insieme».
Grazie al proprio capitale umano e all’impegno nelle proprie attività, la cooperativa ha migliorato ed ottimizzato i suoi settori dimostrandosi pronta al cambiamento e alle nuove esigenze di mercato.
 
Ha deciso di non proseguire col progetto riguardante la realizzazione di un polo aziendale, e di intraprendere piuttosto strade più in linea con la flessibilità richiesta dal contesto economico e più vicina ai bisogni attuali. 
I buoni risultati sono stati resi possibili grazie ad una qualità del servizio e del prodotto sempre più riconosciuti, all'impegno nel rinnovare le offerte e all' attenzione sempre alta riservata ai clienti e ai fruitori del servizio.
Ai positivi dati occupazionali si aggiungono quelli di bilancio, con un fatturato pari a 44 milioni di euro (nel 2016 erano 41), approvati ieri in assemblea dai 439 soci lavoratori, di cui 376 donne e 62 uomini.
 

 
La cooperativa è attiva nei settori della ristorazione scolastica (da cui deriva oltre il 40% del fatturato), aziendale, commerciale, socio-sanitaria e catering.
Un totale di 269 strutture gestite, in gran parte dotate di cucina interna, che nel 2017 hanno preparato e servito oltre 7 milioni di pasti.
La cooperativa è impegnata nella valorizzazione dell’economia locale: l’84% del valore dei prodotti alimentari acquistati proviene infatti da fornitori trentini; sono locali il 92% delle mele (di cui il 64% bio), il 100% delle trote e del pane, l’89% dello yogurt (di cui il 41% bio), il 48% dei formaggi (di cui il 60% DOP) e il 37% della carne bovina.
 
 Appalti e politica commerciale 
«Rimane saldo da parte della cooperativa l’intento di mantenere fede alla politica commerciale ormai consolidata da anni – spiega il direttore Stefano Raffaelli – di non partecipare a gare e presentare offerte in cui il prezzo eccessivamente basso impedirebbe di osservare i criteri imposti in materia di rispetto del personale, dei fornitori e della qualità garantita agli utenti.»
Sul fronte degli appalti pubblici di ristorazione, in particolare, è attesa la sentenza del TAR di Trento in merito al servizio della ristorazione scolastica della Comunità Alto Garda e Ledro.
Un appalto dal valore di circa 2 milioni di euro annui e durata quadriennale, eventualmente prorogabile di un biennio e che dà lavoro a 70 persone.
Attualmente è in corso una verifica tecnica dell’offerta Markas disposta dal TAR.