Presidenziali francesi, il discorso di Sarkozy a Villepinte

Il Presidente francese vuole revisionare gli Accordi di Schengen – Di Michele Soliani

Il tanto atteso incontro di Villepinte di Domenica ha riscosso il successo sperato: Nicolas Sarkozy ha proposto la possibilità di un ritiro della Francia dagli Accordi di Schengen.
Nel suo discorso, oltre che a evitare accuratamente il caso Lampedusa, ha affermato che tali accordi debbano essere “revisionati”.
Qualora ciò non avvenga nell’arco di un anno, lui da Presidente della Repubblica sospenderà la partecipazione francese.
 
Tra i sessanta mila sostenitori del candidato dell’UMP spiccava l'ex première dame Bernadette Chirac e l'attore Gerard Depardieu.
Affianco ai due si trovava Carla Bruni con i figli avuti dal Presidente nei suoi precedenti matrimoni.
«Gli accordi di Schengen non possono più rispondere alla gravità della situazione (migratoria). Questi devono essere ricontrollati, – ha affermato Sarkozy. – Non dobbiamo permettere che la gestione dei flussi migratori siano nelle mani di tecnocrati e dei giudici.»
 
L’area Schengen è uno spazio che comprende ad oggi 26 Stati europei. In tale area i viaggiatori possono liberamente muoversi muniti solamente della carta di identità.
Il pensiero del Presidente uscente è quello di garantire alla Francia la possibilità di riprendere il suo destino nel caso in cui dovesse sussistere una minaccia immigratoria. Al contempo, però, quanto da lui affermato appare irrealistico visto che la Commissione Affari Europei del Senato ha approvato a dicembre una risoluzione che respinge «qualsiasi discussione il principio della libera circolazione entro i confini di Schengen».
 
Il discorso fatto da Sarkozy ha comunque ottenuto apprezzamenti e critiche da parte degli altri candidati politici.
Francois Hollande ha attaccato polemicamente il Presidente uscente affermando che era stato lui a proporre mesi prima la rinegoziazione dei trattati che stanno alla base dell’Unione Europea, il suo principale sfidante ha anche affermato che Sarkozy ha deciso di utilizzare l’organismo comunitario come un Capro Espiatorio.
Dello stesso avviso è stato anche il responsabile della campagna di Hollande, Pierre Moscovici, il quale non ha ancora capito le intenzioni del Presidente uscente nei confronti dell’Unone Europea.
 
Il candidato dei Verdi, Eva Joly, non ha apprezzato il discorso di Villepinte considerandolo «Uno strumento demagogico oltre che a una pugnalata alle spalle dell’Europa».
Dello stesso avviso anche il candidato dei MoDem che ha ritenuto la proposta come puramente fantasiosa.
 
Michele Soliani