Un miliardo contro la violenza su donne e bambine

Anche in Italia una donna su tre subisce violenza nell’arco della propria vita: «Invitiamo un miliardo di persone a dire basta!»

«One billion rising» è un mondo che si solleva, si ribella, si riprende, si innalza.
La campagna nasce da un'idea della scrittrice statunitense Eve Ensler, fondatrice del movimento V-Day e autrice de «I monologhi della vagina», partendo dalla sconvolgente statistica delle Nazioni Unite che stima che 1 donna su 3 sul pianeta sarà picchiata o stuprata nel corso della propria vita, perché donna.
1 su 3, cioè più di un miliardo di donne, ragazze, bambine.
“One billion rising” è partita come un invito all’azione di fronte a questo numero impressionante: iniziata nel 2013, è diventata da subito la più grande manifestazione di massa della storia dell'umanità e ha visto le piazze e le strade del mondo riempirsi di donne e uomini di tutte le età per porre fine a ogni forma di violenza sulle donne.
La violenza contro le donne è un crimine globale, presente in tutte le culture - anche la nostra - e in tutti i tempi - anche nel nostro. Può succedere ovunque. Succede ovunque. Un crimine contro l’umanità intera.
 
Negli ultimi tre anni, il 14 febbraio, One billion rising ha avuto luogo in 200 nazioni: persone in tutto il mondo si sono riunite per esprimere la loro indignazione.
Con One Billion Rising Strike Dance Rise nel 2013 abbiamo voluto dire BASTA!, con One Billion Rising per la Giustizia nel 2014 abbiamo sottolineato che ci vuole prevenzione, protezione e punizione e con One Billion Rising Revolution nel 2015 abbiamo voluto creare la consapevolezza dell’impossibilità di porre fine alla violenza contro le donne senza analizzare l’influenza esercitata dalla povertà, dal razzismo, dalla guerra, dal disprezzo dell’ambiente, dal capitalismo, dall’imperialismo e dal patriarcato.
Abbiamo ballato, abbiamo chiesto giustizia, abbiamo preteso cambiamenti. Anche nel Trentino.
Abbiamo fatto la storia e anche quest’anno ci alziamo per la «rivoluzione».
Eve Ensler dice che questa rivoluzione inizia nel corpo, non aspetta più, non ha bisogno di approvazione né permesso, ormai succede perché deve succedere: è spontaneità e rumore, energia, ritmo di tamburi, per trasformare il dolore in potere, per affermare che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo e del proprio destino.. Non è una rivoluzione violenta ma è una rivoluzione determinata.
 
One billion rising rinnova alle donne e agli uomini di tutto il mondo l'appuntamento per il 14 febbraio 2016, il giorno di San Valentino: un’occasione anche per mettere in guardia dall’amore perverso che può mutare in violenza.
Non fiori e cioccolatini, quindi, ma ancora una volta la testimonianza dell'impegno e della volontà profonda di fermare con ogni mezzo culturale, legale e civile la violenza sulle donne e sulle bambine.
Per il quarto anno consecutivo One billion rising inviterà oltre un miliardo di persone a ballare e manifestare la volontà di cambiamento, scegliendo l'arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione.
Il tema della Rivoluzione continua e, sulle note della canzone Break the Chain, in Italia l'attenzione si concentrerà sulle donne che vivono una condizione di paura ed emarginazione come le donne migranti che, costrette ad abbandonare il loro paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.
 
Non siamo né prede né oggetti da proteggere: siamo soggetti e balleremo per difendere i diritti faticosamente conquistati negli anni e per dare diritti a chi ancora non li ha. Diritti che vogliamo siano effettivi e sostanziali per tutte le bambine, le ragazze e le donne che nascono o arrivano in Italia e nel resto del mondo.
Questo flashmob internazionale è l’occasione per dimostrare al mondo intero tutta la nostra forza, la nostra bellezza e la nostra costanza nel lottare per l’autodeterminazione Rifiutandoci sia di arrenderci, sia di far finta di niente, ci solleveremo attraverso il ballo per esprimere comunanza e esaltare il fatto che le donne non sono state sconfitte.
Viviamo in un mondo della dicotomia del «noi» e «voi».
Dopo quanto avvenuto a Colonia, gli «autoctoni» hanno avuto un'ottima occasione per alimentare la paura del diverso, in una combinazione di razzismo e sessismo.
 
Noi balleremo per ripetere che dobbiamo collegare tra loro la violenza domestica, i continui attacchi al diritto di aborto, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali femminili, la violenza sessuale e tutte le discriminazioni sulle donne in quanto donne e chiamarli con il loro nome: crimini contro le donne.
One billion rising è un’azione globale che parte dal basso, che non ha colore se non quello con cui vestirsi: il rosso (come il sangue e la violenza), il nero (in segno di lutto) e il rosa (per la vittoria delle donne).
Con il ballo prenderemo spazio, utilizzeremo i corpi per esprimerci.
One billion rising è questo: per un miliardo di corpi femminili picchiati, molestati, violati, feriti, un miliardo di corpi gioiosi si uniscono e creano una protesta creativa e non violenta, per rompere il silenzio e le catene, combattere l’indifferenza, chiedere giustizia e invitare a fare una rivoluzione della coscienza.
 
 ASCOLTA, AGISCI, BALLA, RIBELLATI! 
Rosa Luxemburg disse «Chi non si muove, non può rendersi conto delle proprie catene».
Noi ci muoveremo e con noi tutte le persone che si uniranno in questo ballo spezzeremo le catene Ricco e ampio è l'elenco degli eventi che animeranno questa giornata di festa e di impegno in tutto il territorio nazionale.
Cortei, concerti, «flashmob», danze, spettacoli, proiezioni e canti si susseguiranno in tutte le regioni italiane, da Trieste a Palermo, da Trento a Sassari, da Galatina a Rimini, idealmente unite e uniti in un corpo unico, in un'unica voce potente ma gentile, che prenderà vita tra le strade del mondo intero.
In Trentino inizieremo venerdì 12 febbraio a Cles, con riflessioni e letture sul tema della violenza contro le donne e un flashmob, e concluderemo la sera del 14 febbraio a Trento, con un flashmob e un piatto creato apposta per questa occasione.
E nel mezzo numerosi appuntamenti!
One billion rising vede l'adesione, la partecipazione e la collaborazione di molte associazioni, scuole, istituzioni che si sono unite all’impegno di tantissime persone.