Inaugurata l’Enoteca Provinciale Trentina
La sede è a Palazzo Roccabruna. Una tappa importante nello sviluppo della promozione vitivinicola trentina
Palazzo Roccabruna è l'Enoteca
Provinciale del Trentino, vetrina prestigiosa per i vini locali,
punto di riferimento per la di diffusione di una cultura di
prodotto legata alle tradizioni del territorio.
Palazzo Roccabruna, la dimora rinascimentale che la Camera di
Commercio di Trento ha dedicato alla promozione del territorio e
dei suoi prodotti, si propone oggi nella nuova e prestigiosa veste
di Enoteca provinciale del Trentino.
La nuova struttura nasce con l'obiettivo di rappresentare un punto
di riferimento istituzionale per la conoscenza della produzione
enologica locale e un centro propulsivo per la diffusione di una
cultura di prodotto orientata ad un approccio evoluto e consapevole
al mondo del vino.
Evento di grande rilevanza non solo per i settori economici più
direttamente coinvolti, quello vitivinicolo e grappicolo, ma per la
città e l'intero territorio, l'inaugurazione dell'Enoteca segna una
tappa importante nel percorso di rafforzamento dell'immagine della
nostra vitienologia e un contributo strategico all'attività di
valorizzazione e di promozione dell'identità enogastronomica del
Trentino, quale parte integrante della sua più ampia identità
culturale.
Espressione della solida intesa raggiunta in questi anni da Ente
camerale e provinciale nel campo del marketing dei prodotti tipici,
l'Enoteca si candida ad entrare a far parte della rete nazionale
delle enoteche regionali coordinata da Buonitalia Spa, società
costituita dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per
la valorizzazione del patrimonio enogastronomico nazionale.
Quattro sono gli aspetti principali in cui si articola l'attività
dell'Enoteca (nella foto
di Bernardinatti):
- La
Collezione storica: una splendida raccolta, esposta al pubblico, di
560 bottiglie di vini trentini che riflettono la storia della
viticoltura locale dagli inizi degli anni Quaranta alla metà degli
anni Ottanta. La Collezione vanta bottiglie rare, pezzi unici,
esemplari mai entrati in commercio, e riflette nella grafica delle
etichette, nell'uso delle denominazioni, nella scelta dei nomi, la
vicenda complessa di un territorio alla ricerca della qualità e
della propria identità vitivinicola. Nella raccolta, che è
destinata a crescere negli anni, sono rappresentate circa 110
cantine, una trentina delle quali ormai scomparse. Una sezione
particolare della Collezione comprende tutti i vini premiati nelle
ventiquattro edizioni del concorso della Confraternita della vite e
del vino di Trento, e le quattro rare bottiglie che costituiscono
la Riserva del Capitolo della Confraternita.
- La Cantina storica: una raccolta di pregiati vini trentini
conservati in condizioni ambientali ideali per l'invecchiamento e
riservati a degustazioni verticali in occasioni di particolare
rilievo per la promozione dell'immagine vitivinicola
provinciale.
- La Vinaria e le sale di degustazione: l'area di servizio
dell'Enoteca dove poter effettuare degustazioni con l'assistenza di
sommelier e scoprire l'infinita ricchezza di sapori e profumi dei
vini trentini. Gli ospiti potranno scegliere fra la proposta a tema
di volta in volta suggerita dall'Enoteca o scegliere una bottiglia
fra i 250 tipi di vini presenti in cantina.
- Gli incontri di degustazione: appuntamenti, seminari, laboratori
enogastronomici, corsi di formazione dedicati alla scoperta dei
prodotti enologici locali, al confronto con altre realtà
territoriali, il tutto all'insegna di un approccio evoluto e
consapevole al mondo del vino.
L'attività dell'Enoteca sarà affiancata da una collana di
approfondimenti dedicati al mondo del vino: «I quaderni
dell'Enoteca». Il primo volume, dal titolo «Cinquant'anni di
vitienologia trentina. Le etichette raccontano» che ripercorre le
vicende dell'ultimo mezzo secolo di storia del vino trentino, è
stato presentato sabato 29 settembre ad ore 11 a Palazzo
Roccabruna.
La struttura sarà sempre aperta al pubblico nei giorni di giovedì,
sabato e domenica con orario 17-21 e nel corso degli eventi che
animano l'attività di Palazzo Roccabruna.
La Collezione storica: alcune
curiosità
L'Enoteca provinciale del Trentino vanta una particolarità tanto
interessante quanto rara in realtà analoghe presenti nel nostro
Paese. Si tratta della collezione storica composta da 560 bottiglie
- tra cui tutti i vini premiati dalla Confraternita della Vite e
del Vino di Trento e le quattro preziose Riserve del Capitolo della
Confraternita - che documentano l'evoluzione della nostra
vitienologia a partire dagli anni Quaranta. Non una selezione delle
etichette migliori, quindi, ma un'ampia raccolta di bottiglie,
destinata a crescere, che permette di ricostruire buona parte della
recente storia del vino trentino. Si tratta di bottiglie più o meno
rare, alcune delle quali addirittura mai entrate in commercio, come
il Riesling della Confraternita del 1971 che aveva solo finalità
promozionali. Ormai introvabili sul mercato del collezionismo sono
anche il Vino Natalino delle Cantine Marchetti di Avio, prodotto in
opposizione al Vino Pasqualino - il vino dolce della Settimana
Santa - e il Cabernet di San Michele dei F.lli Endrizzi del 1966,
venduto all'epoca quasi tutto ad un grossista di Genova. Altra
rarità è il Trento, prodotto dalla Cantina Bonvecchio, un vino che
nella scelta del nome anticipava già la filosofia delle
denominazioni di origine. Numerose sono anche le bottiglie con
etichette singolari: alcune alludono alla conformazione del
territorio d'origine (lo Sgreben della Vinicola Sociale di Aldeno
del 1972, il Vin del poggio del 1971, il Vin de costera), altre
alla passione dei viticoltori quale garanzia di qualità (El vin de
la me caneva, nostro vino da pasto prodotto da madre natura ed
allevato amorosamente per la gioia di amici e clienti, delle
Cantine Schirripa), altre ancora ai sorprendenti effetti del
prezioso contenuto (Vin del profeta, delle Cantine Salvetta). Non
mancano poi i primi esemplari di vini che hanno fatto la storia di
grandi cantine trentine (come il Fojaneghe del 1961 delle cantine
Conti Bossi Fedrigotti o il Castel San Michele del 1959
dell'Istituto agrario di S. Michele all'Adige). Una vera e propria
curiosità enologica è il Marzemino Doc nella versione "passita" e
"passita spumantizzata" della Cantina Bongiovanni di Avio; numerosa
è anche la schiera degli spumanti, a partire da uno storico Giulio
Ferrari Brut Brut del 1943, cui si aggiungono i Vini Santi di
alcuni celebri produttori come Torboli, Roncher e Marchetti.
Due i criteri principali per la selezione: contenuto e visibilità
dell'etichetta, ma anche valore della testimonianza enologica per
il territorio.