Profughi, l’abbraccio di Besenello: questo è il Trentino
Braccia aperte della comunità a due giovani del Mali accolti in un appartamento gestito dal Comune
Se dare rifugio a chi cerca protezione è un inderogabile dovere, a Besenello l'accoglienza nasce prima di tutto dal cuore.
E proprio dal cuore è arrivato il caloroso benvenuto che la piccola comunità della Vallagarina ha riservato a Mamoud e Cheick, due profughi maliani accolti dopo aver affrontato il «viaggio della speranza» dalla Libia all'Italia fino al Trentino, prima a Marco di Rovereto e poi a Castelfondo.
Da ieri sera i giovani maliani hanno trovato sistemazione a Besenello in un appartamento messo a disposizione dal Comune e gestito in convenzione con la Comunità di Valle.
Ma l'amministrazione comunale, le associazioni e i cittadini hanno fatto molto di più che offrire (gesto già prezioso) un alloggio; hanno salutato Mamoud e Cheick come cittadini, come amici, come persone particolarmente bisognose non di controllo, ma di cura e attenzione.
La comunità, che ieri sera ha ascoltato con grande rispetto il loro vissuto e conosciuto a fondo i dettagli del progetto di accoglienza in Trentino, aveva già colto, prima di qualunque spiegazione, il senso pieno della parola accoglienza.
Un vero e proprio abbraccio che la Sala Anziani, gremita ieri sera di cittadini, rappresentanti delle associazioni, parroco, autorità comunali e della Comunità di Valle ha regalato ai due profughi maliani.
«Questa è una serata di benvenuto», ha subito chiarito la vicesindaca Roberta Rosi (fra i protagonisti di questa accoglienza), sottolineando la presenza in sala del Comune, della Comunità di Valle e del parroco di Besenello, accanto naturalmente ai cittadini (circa una settantina di persone).
«Besenello – ha detto il sindaco Cristian Comperini – conferma la propria tradizione di solidarietà. Questa ospitalità nasce anche da un percorso di dialogo, confronto e riflessione che ha coinvolto cittadini, associazioni e Comune e altre istituzioni e che ha consentito di superare le strumentalizzazioni che colpiscono il tema dell'accoglienza.»
Gli ha fatto eco l'assessora Paola Dorigotti della Comunità della Vallagarina.
«Questa è un'occasione di crescita per la comunità nella quale possiamo dimostrare una solidarietà sul territorio, accanto all'impegno all'estero attraverso le iniziative di solidarietà internazionale.»
Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile del Cinformi, ha illustrato i dettagli dell'accoglienza, supportato dagli operatori del Cinformi che hanno presentato il percorso di Mamoud e Cheick in Trentino e le diverse attività che valorizzano il tempo libero dei richiedenti protezione internazionale.
Fra queste, accanto all'apprendimento della lingua italiana (che i giovani maliani in pochi mesi hanno già fatto propria), la formazione sull'educazione civica e la prevenzione della devianza.
Ma dal Cinformi del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale della Provincia è arrivato soprattutto un sentito «grazie» a Besenello per un'apertura che dona anche nuova energia a chi, giorno per giorno, segue l'accoglienza dei profughi.
E i ringraziamenti, naturalmente, sono arrivati anche dai giovani maliani, che hanno raccontato il proprio intenso vissuto.
Oggi hanno una speranza e una nuova comunità di cui sentirsi parte. A Besenello – è stato detto ieri sera – saranno diverse le proposte di cittadini e associazioni per farli sentire membri attivi della comunità. Che sia la squadra di calcio, il volontariato, qualche lavoretto in paese, le occasioni per «sentirsi a casa» certamente non mancheranno.
Besenello ha dimostrato che, accanto al grande impegno della rete dell'accoglienza dei profughi in Trentino, esiste anche un'altra rete: quella dei cittadini, delle tante altre associazioni e istituzioni che vedono nei richiedenti protezione internazionale innanzitutto delle persone alle quali regalare il calore che il Trentino sa dimostrare.