Nadia Battocletti da urlo: 14:58.73 a Nizza
La grande atleta trentina scende sotto il muro dei 15 minuti sui 5.000 metri e stacca il biglietto per le Olimpiadi di Tokyo
>
Grande impresa di Nadia Battocletti che a Nizza diventa la seconda italiana di sempre nei 5.000 metri, la seconda capace di scendere sotto il muro dei 15 minuti: 14'58"73 il tempo della ventunenne di Cavareno che sgretola per la terza volta in stagione il proprio primato personale, abbatte il primato italiano under 23 e diventa la seconda italiana di sempre, alle spalle solamente della primatista Roberta Brunet.
L'allieva ed erede di papà Giuliano si era presentata a Nizza con il sogno olimpico di Tokyo ed ora può lasciare la Costa Azzurra con il visto per il Giappone e un carico di consapevolezza che potrà portarla ancora più lontano.
E dopo una serata così, difficile porre limiti.
È attualmente la terza europea dell’anno dietro la primatista continentale Sifan Hassan e la britannica Eilish McColgan. Proprio la McColgan (14:55.79) è tra le protagoniste della gara di Nizza, front-runner dal primo metro insieme all’etiope Yalemzerf Yehualaw, vincitrice in 14:53.77, e supportata dalla tecnologia Wavelight nello scandire il ritmo.
Ma è clamorosa la prova della Battocletti che rimane a lungo nel gruppo delle inseguitrici e poi si mette in tandem con l’etiope Lomi Muleta (14:58.53) con la quale sprinta sul traguardo (Nadia chiude quarta), riavvicinandosi negli ultimi due giri alle prime due della classe.
«Sono incredula, è un sogno che ho realizzato – le parole di Nadia Battocletti – ma è soltanto un primo step, adesso devo pensare a un sogno nuovo. Chissà, magari il record italiano…»
E pensare che non era una giornata semplice per l’azzurra.
«Un tempo sotto i 15 minuti lo potevo anche immaginare, visti i riscontri degli allenamenti, però oggi no, davvero non pensavo ce l’avrei fatta: sono stata malissimo stamattina per via del ciclo.
«Mal di testa, mal di schiena, ho dovuto prendere un antidolorifico. Era una giornata no. Probabilmente a causa dell’adrenalina non ho sentito nulla in gara, ma mentalmente ero provata almeno fino al terzo chilometro, piena di pensieri negativi, e ho fatto anche fatica a orientarmi con le luci che dettavano il ritmo.
«Però i passaggi erano buoni, mi sono detta devo farcela! e così è stato.»
A ventuno anni è già alle Olimpiadi!
«Ho messo un mattone dopo l’altro da quando sono piccolina – sottolinea l’azzurra, con un palmares giovanile che autorizzava a sognare (due ori europei nel cross U20, argento europeo U20 nei 5.000, bronzo europeo U20 nei 3.000) – il grazie più grande va ai miei genitori, mamma Jawhara e papà Giuliano: loro ci hanno creduto più di me.
«Prossimo impegno? Ovviamente gli Assoluti di Rovereto, non posso mancare, per di più vicino a casa mia. Forse non nei 5.000 metri, decideremo quale distanza nei prossimi giorni.»