L'Autonomia del Trentino e la lotta pacifica del popolo tibetano
Dolma Gyari, ministro del governo tibetano in esilio incontra il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e l'assessore regionale Giuseppe Detomas
Doppio, significativo e cordiale incontro, oggi a Trento, per Dolma Gyari, ministro (Kalon) del Dipartimento dell'interno dell'Amministrazione centrale del governo tibetano in esilio a Dharamsala, in India.
Ha infatti dapprima incontrato, nella sede del Palazzo Europa, il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi e successivamente, nella sede della Regione, Giuseppe Detomas, assessore regionale alla valorizzazione delle minoranze etniche.
Il ministro Dolma Gyari è in questi giorni in Trentino Alto Adige per sottoscrivere un progetto di cooperazione con la provincia di Bolzano, ma ha voluto fare tappa anche a Trento per consolidare ulteriormente i rapporti di amicizia e solidarietà tra il Trentino e il popolo tibetano e per rinnovare i progetti di cooperazione con la Provincia e con la Regione.
Entrambi gli incontri si sono aperti con il simbolico dono, da parte del ministro, della tipica sciarpa bianca, simbolo di amicizia: sia Olivi che Detomas l'hanno indossata durante i rispettivi incontri.
Al vicepresidente Olivi il ministro Dolma ha ricordato come da tempo il modello di autonomia del Trentino e dell'Alto Adige sia un punto di riferimento nella lotta e nell'impegno del popolo tibetano.
Dal canto suo il vicepresidente Olivi ha ribadito come il Trentino intenda continuare nei progetti di cooperazione internazionale in atto con il governo tibetano in esilio ma ha anche aggiunto che è soprattutto nel convinto «sostegno politico alle ragioni della lotta pacifica per i diritti e per la libertà del popolo tibetano che la Provincia vi è più che mai vicina».
Nell'incontro con l'assessore Detomas sono stati messi in evidenza le questioni legate ai diritti - qui affermati, in Cina negati - delle minoranze etniche e linguistiche.
«Siamo noi che dobbiamo ringraziarvi per questa visita - ha detto Detomas - perché il vostro impegno ci ricorda come troppo spesso si tenda a dimenticare quanto di buono ed importante la nostra autonomia ha saputo costruire. Siamo e saremo sempre a fianco del popolo tibetano nella sua lotta per la conquista dei più elementari diritti di libertà e democrazia.»