Sabato sciopero in tutta Italia della grande distribuzione
Si fermano i lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione – Manifestazione regionale a Bolzano sul Ponte Talvera
Dopodomani, sabato 28 maggio, le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione scioperano.
La protesta, proclamata in maniera unitaria in tutta Italia da Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uiltucs, riguarda i dipendenti delle aziende che aderiscono a Federdistribuzione (tra cui Coin, OVS, Pam e Panorama, Zara e Despar).
I lavoratori protestano per l’assenza di un contratto nazionale di riferimento, e di aumenti salariali da quasi tre anni.
In regione è in programma una manifestazione a Bolzano, alle 9.30 sul ponte Talvera, lato passeggiate San Quirino.
E' il terzo sciopero del settore in pochi mesi. I lavoratori avevano già incrociato le braccia il 7 novembre e del 19 dicembre 2015 e quelle proteste avevano portato alla riapertura del confronto per definire un contratto nazionale di settore.
La trattativa si è nuovamente interrotta ad aprile. Per le organizzazioni sindacali, «Federdistribuzione vuole riversare sulle lavoratrici e sui lavoratori il peso del calo dei consumi degli ultimi anni, non riconoscendo loro la giusta dignità e il giusto salario».
Intanto, Federdistribuzione ha dato mandato alle proprie aziende di erogare nel mese di maggio, a titolo di anticipo sui futuri aumenti, 15 euro.
Una scelta unilaterale che tende a frapporre ulteriore distanza rispetto alla ricerca di una soluzione condivisa sul contratto nazionale.
Una scelta, inoltre, che determina ulteriore distanza con il resto del settore, in primo luogo rispetto ai lavoratori delle aziende aderenti a Confcommercio che raggiungeranno, alla stessa data, 45 degli 85 euro di aumenti complessivamente previsti.
La questione salariale, oltre alle richieste di interventi normativi peggiorativi, è un tema centrale proprio per le dinamiche della concorrenza, poiché l'obiettivo di Federdistribuzione è quello di un rinnovo al ribasso, ampiamente sotto i livelli previsti dal rinnovato contratto con Confcommercio.
Di fronte ai diversi tentativi delle organizzazioni sindacali di trovare un punto di equilibrio per la definizione di un contratto che sarebbe il primo contratto nazionale della grande distribuzione e della distribuzione organizzata, la risposta dei datori di lavoro è sempre e solo stata una chiusura netta.
Da qui l'inevitabile scelta dello sciopero.