G7 a palazzo Geremia, ospitati dal Comune di Trento

Ianeselli: «Riconoscimento a una città che ha sempre creduto nella ricerca»

Eleanor Sanders e Ianeselli.

Più di cento persone appartenenti a 13 diverse delegazioni internazionali erano presenti oggi a palazzo Geremia per la seconda giornata della Riunione ministeriale Industria, Tecnologia e digitale del G7 dedicata all’intelligenza artificiale. Oltre ai sette Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), le sale cinquecentesche della sede municipale hanno ospitato anche delegati dell’Unione europea, della Corea e di organismi internazionali come l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Oecd) o l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Unido).
 
A fare gli onori di casa, il sindaco Franco Ianeselli che stamattina, prima dell’inizio dei lavori, ha accolto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'Innovazione Alessio Butti, incaricato di presiedere la sessione trentina. Al termine della mattinata il sindaco ha incontrato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: a entrambi il sindaco ha donato una stampa dell’artista trentino Matteo Boato con la riproduzione di palazzo Geremia. Tra gli incontri di oggi, pure quello con la vice ambasciatrice del Regno Unito Eleanor Sanders a cui il sindaco ha consegnato il folder con il francobollo speciale emesso per Trento Capitale europea e italiana del volontariato.
 

Alessio Butti e ianeselli.
 
«È un momento speciale quello che Trento sta vivendo in questo periodo: se la visita del presidente Mattarella all’inizio di febbraio ha investito ufficialmente la città a Capitale del volontariato, oggi potremmo dire che Trento si vede riconosciuto il ruolo di Capitale dell’intelligenza artificiale – commenta il sindaco – Ciò avviene non per caso né per fortuna, ma perché viviamo in una città che dagli anni Sessanta ha sempre creduto nella ricerca e in quella frontiera del sapere rappresentata dall’intelligenza artificiale.
 
Altrove l’attenzione è stata tutt’altro che costante tanto che, negli ultimi decenni del secolo scorso, si è parlato di “inverno dell’intelligenza artificiale” legato ai risultati apparentemente deludenti della ricerca. A Trento ciò è avvenuto in misura molto minore. Forse perché siamo montanari ostinati, abituati alle salite e ai territori aspri. Forse perché a Trento c’erano persone appassionate e competenti come Oliviero Stock e Paolo Traverso, capaci di portare in Fbk (allora Irst) i migliori scienziati da tutto il mondo. Forse, infine, perché la nostra università giovane ha fatto crescere uno dei migliori dipartimenti di informatica a livello nazionale.
 
Il G7 sull’intelligenza artificiale è figlio di questa storia che unisce caparbietà, talento e capacità di visione. Rilanciare e proseguire su questa strada oggi significa riuscire a controllare – con le regole, ma anche con la formazione delle persone, con l’attenzione a chi perde il lavoro a causa dell’automazione – l’incredibile potenziale dell’intelligenza artificiale. E significa continuare ad avere fiducia nella ricerca, anche durante gli inverni che verranno in futuro».

Ianeselli e Adolfo Urso.