Domenica 28 si inaugura cimitero militare di Geroli restaurato

Il primo caduto seppellito a Terragnolo fu Adolf Koller, morto il 3 aprile 1916, l’ultimo fu May Ostermann, deceduto il 29 novembre 1918, a guerra finita

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Tra le testimonianze più importanti della Grande guerra, di cui si celebra il centenario, nel territorio di Terragnolo spicca certamente il cimitero militare di Geroli, finalmente riportato al suo antico aspetto.
L'inaugurazione dell'area è prevista per domenica prossima, questo il programma: alle 10.30 la messa, cui seguiranno la deposizione di una corona, gli interventi delle autorità locali e della delegazione austriaca della Croce nera e infine il pranzo.
L'evento è organizzato dal Comune e della locale sezione degli Alpini.
Il progetto di valorizzazione è stato curato e seguito dall’architetto Giorgio Lasta e dal geometra Massimo Stoffella, assieme al Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale della Provincia.


 
 LA STORIA
Il primo caduto seppellito qui fu Adolf Koller, morto il 3 aprile 1916; l’ultimo fu May Ostermann, deceduto il 29 novembre 1918.
Tra queste due date, sono state scavate altre 470 tombe, alcune delle quali multiple.
Ora 2.500 metri quadrati tornano a essere visitabili grazie alla collaborazione degli Alpini, che cureranno la manutenzione.
Le valli del Leno furono uno dei fronti di combattimento più caldi: gli abitanti vennero sfollati, paesi e campi si trasformarono in un enorme campo di battaglia fortificato.
Sul territorio di Terragnolo furono creati otto piccoli cimiteri. Il più «affollato» fu quello di Geroli, dove dal maggio del 1916, dopo la carneficina della Strafexpedition, si raggiunse il record delle sepolture.
Fino al 1928 i famigliari potevano esumare le salme senza particolari permessi, è dunque difficile conoscere il numero esatto delle sepolture, ma nel 1929 fu stilato un elenco: 492 soldati noti - dei quali 404 austriaci, 76 ungheresi, 9 prigionieri russi, 3 romeni - e 351 ignoti, di cui molti finirono in fosse comuni.
Fino agli anni ’50, i bambini della valle andavano al cimitero per onorare i caduti e ogni anno venivano in visita anche i famigliari dei soldati. L’ultima delegazione è arrivata nel 1964.
Nel 1970 la Croce nera d’Austria, l’associazione che si occupa della memoria dei caduti, chiese di spostare le salme dei morti dell’Impero nell’ossario di Casteldante e, da quell’anno, per il cimitero di Geroli cominciò l’abbandono.
Il terreno fu spianato, cippi e targhette seppelliti.
In tempi più recenti, gli Alpini hanno cominciato a scavare per recuperare i 311 cippi nascosti, con tanto di targhette recanti i nomi delle vittime.
A completare il lavoro di ripristino, sono stati posti un cancello in ferro all’entrata, il recinto, un altare per la messa e una lapide dedicata agli eroi della Patria.