Videoreporter italiano muore in un’esplosione nella striscia di Gaza
Si tratta di Simone Camilli, nato il 28 marzo del 1979, iscritto all’Ordine dal 2 aprile 2008
Simone Camilli ha perso la vita sulla Striscia di Gaza, dilaniato da un’esplosione causata dal tentativo di disinnesco che alcuni artificieri stavano cercando di fare a un missile israeliano rimasto inesploso.
Con lui sono morti i sei artificieri e altri sei sono rimasti feriti.
Simone era un collega videoreporter di Roma. Aveva 35 anni ed era iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio dal 2008. Lavorava per l’agenzia AP.
Siamo vicini alla sua famiglia e a chi gli voleva bene, perché sappiamo cosa significhi essere in un teatro di guerra e cosa vuol dire avere in mano una cinepresa o una telecamera: non c’è paura da tenere sotto controllo con il coraggio, il senso del lavoro, purtroppo, è più forte di tutto.
Di seguito il comunicato emesso dalla Ministro degli esteri Federica Mogherini quando ha saputo della notizia.
«La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese.
«Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter.
«E, se ve ne fosse stato bisogno, l'uccisione di Simone dimostra ancora una volta quanto urgente sia arrivare a una soluzione finalmente definitiva del conflitto in Medio Oriente.
«Ai familiari e agli amici di Simone voglio esprimere a nome mio e di tutto il governo le condoglianze per questa perdita così dolorosa.»