«Il consigliere di Parità nel lavoro è una risorsa per tutti»

Il Consigliere di Parità Matteo Borzaga ha presentato alla stampa attività e programmi

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C’è un’autorità pubblica – il consigliere di parità nel lavoro – che offre a tutti i cittadini uno sportello gratuito di ascolto, per situazioni di supposta discriminazione fra uomini e donne, ma anche di potenziale mobbing.
Pochi sanno di questa opportunità e anche per questo stamattina Matteo Borzaga ha utilmente presentato alla stampa il ruolo e l’attività dell’ufficio, da quest’anno è incardinato presso il Consiglio provinciale (e non più in Provincia).
 
Il saluto iniziale e un messaggio conclusivo sono stati è di Mara Dalzocchio, segretaria questore del Consiglio provinciale, grata al professor Borzaga per i contenuti della sua relazione, illuminante su una serie di situazione nel mondo del lavoro, vedi la scarsità di part time concessi nel settore privato, vedi i risvolti pratici della diffusione dello smart working durante la pandemia (Borzaga ha fatto notare che molti lavoratori della pubblica amministrazione gli hanno manifestato disagio per la sensazione di isolamento causata dalla forzata lontananza dalle sedi di lavoro e dai colleghi).
 
Alla conferenza stampa erano presenti anche i consiglieri Sara Ferrari e Paolo Zanella, che con l’assestamento di bilancio Pat 2021 promossero la norma con la quale si è fatto transitare l’ufficio del consigliere di parità presso il Consiglio provinciale.
Ferrari ha voluto ricordare che è fondamentale far conoscere di più questa funzione di garanzia per i cittadini, che in Trentino è strutturata ottimamente, affidata com’è a un professionista esperto della materia (come non accade invece nel resto d’Italia).
 
Il consigliere di parità ha dapprima inquadrato normativamente l’autorità di garanzia, istituita in Italia nel 1984 e in Trentino dalla legge provinciale 13 del 2012.
Quest’ultima ha previsto un ventaglio di funzioni più ampio che nel resto del Paese, includendo per l’appunto compiti di sportello legale gratuito e di ascolto per casi di mobbing.
Il 2021 è stato segnato dalle limitazioni per la pandemia, che però non hanno impedito il funzionamento dello sportello legale: 85 i casi trattati e 166 i colloqui, che quasi sempre hanno condotto a una mediazione efficace.
 

 
Borzaga ha ricordato che a bussare sono per lo più lavoratori del settore pubblico (nel quale è più conosciuto), che in 20 occasioni si sono fatti avanti uomini e non donne, che in alcune occasioni sono occorsi anche 10-15 colloqui per venire a capo del problema.
I temi posti più di frequente: la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, la flessibilità e precarietà del mercato del lavoro, gli effetti negativi dello smart working emergenziale, cui ha fatto ricorso in modo massiccio soprattutto la P.a.
 
Va detto che in questa prima parte di annata i casi trattati dal consigliere sono già 57, si sta tornando quindi a valori pre-pandemia.
Più agevole – ha detto Borzaga – è individuare una soluzione alle questioni quando si originano dentro il sistema pubblico, che per la sua ampiezza può consentire un’ampia mobilità dei lavoratori.
 
Il consigliere di parità ha raccontato di azioni condotte a favore dei neogenitori, assieme ad Apss e Fondazione Demarchi; ed ha annunciato una serie di nuove iniziative di sensibilizzazione pubblica già quest’anno, in collaborazione con la consigliera di parità della Provincia di Bolzano, Michela Morandini, e con le due Commissioni per le pari opportunità, trentina e altoatesina.
In conclusione, Borzaga ha ricordato che nel sito web del Consiglio provinciale è attiva ora una sezione dedicata all’attività del suo ufficio.
E parlando con i giornalisti ha giudicato interessante la prospettiva teorica di una legge provinciale che disciplinasse in modo unitario – come avviene a Bolzano – l’intero ventaglio delle figure di garanzia provinciali (il riferimento è quindi anche al difensore civico, al garante dei minori e al garante dei diritti dei detenuti).