«L’occhio del cocchiere. Lo sguardo di Peter Brook nella regia d’opera»

Questa la tesi di Laurea Magistrale in Musicologia data alla Ca’ Foscari di Venezia dalla nostra preziosa Sandra Matuella

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Lunedì scorso, la nostra Sandra Matuella ha conseguito, con lode, la Laurea Magistrale in Musicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
«Vorrei condividere questo traguardo con tutti gli amici dell’Adigetto.it – ci ha scritto Sandra, – e mettere così a disposizione le ulteriori competenze che ho acquisito nel settore musicale e teatrale.»
La abbracciamo di cuore, perché la scienza e conoscenza è sempre stata apprezzata dai nostri lettori, soprattutto (ma non solo) nel campo della cultura e dell’arte espressiva e figurativa.
La tesi presentata si intitola «L’occhio del cocchiere. Lo sguardo di Peter Brook nella regia d’opera», e si occupa delle influenze degli insegnamenti del mistico armeno Georges Ivanovitch Gurdjieff sull’arte teatrale del grande regista inglese Peter Brook [tra il 1976 e il 1979 il regista ha diretto in Afghanistan il film «Incontri con uomini straordinari», tratto dall’omonima autobiografia di Gurdjieff – NdR].
Una ricerca davvero mirata e forse poco comprensibile per i più, ma Sandra Matuella ha voluto proprio risalire alle origini dei mondi più lontani per verificare la cognizione dell’essere occidentale che ha avuto la fortuna di sorgere dall’Umanesimo proprio quando la Cultura si trasferì in Italia, sospinta dalla caduta dell’Impero Romano di Oriente.
 
«Il risultato che ho ottenuto con questa tesi – ci spiega Sandra Matuella, – rappresenta un riconoscimento incoraggiante per la mia ricerca, il che è per me reso ancora più importante dall’autorevolezza della commissione di laurea che lo ha espresso, formata anche dagli insegnanti con cui ho avuto la fortuna e insieme il privilegio, di studiare, ad iniziare dai miei relatori Maria Ida Biggi e Carmelo Alberti.»
La professoressa Biggi è storica della scenografia e dell’architettura teatrale, dirige il Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Ha organizzato la mostra memorabile «Divina Eleonora. Eleonora Duse nella vita e nell’arte» e, tra le sue monografie di successo, ci sono «La musica degli occhi. Gli scritti di Pietro Gonzaga (Olschki)» e «Pier Luigi Pizzi alla Fenice» (Marsilio).
Il professor Carmelo Alberti è un autorevole storico del teatro, ha insegnato anche all’Università di Trento ed è presidente dell’Istituto internazionale per la ricerca teatrale della Casa di Carlo Goldoni di Venezia; è direttore della collana editoriale «La fenice dei teatri» presso l’editore Bulzoni di Roma.
Esperto di critica goldoniana e di Commedia dell’arte, un suo classico è il libro «La scena veneziana nell’età di Goldoni» (Bulzoni).
 

 
«Naturalmente è impossibile riassumere in poche righe i meriti scientifici degli insegnanti di Ca’ Foscari, – ricorda Matuella. – Però vorrei tracciare un breve profilo degli altri membri della commissione con cui ho studiato, per restituire almeno una pallida idea del ruolo che questi insegnanti hanno nella cultura italiana e non solo.»
Adriana Guarnieri Corazzol, grande studiosa di melodramma, è anche l’autrice di due libri di culto, editi da Il Mulino di Bologna, che sono «Tristano, mio Tristano. Gli scrittori italiani e il caso Wagner» e «Sensualità senza carne. La musica nella vita e nell’opera di Gabriele d’Annunzio».
Elisabetta Brusa, docente di Teoria e pratica del linguaggio teatrale, è innanzi tutto un’artista cosmopolita che firma regie liriche e di opera contemporanea in tutto il mondo: la sua prossima regia sarà il «Rigoletto» di Verdi al Teatro dell’Opera di Tokyo.
Fabrizio Borin storico del cinema, è uno dei massimi esperti del cinema di Andrej Tarkovskij, di Stanley Kubrick, di Federico Fellini e di Woody Allen. E’ membro del comitato scientifico del fondo Nino Rota, presso l’Istituto per la musica Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Paolo Pinamonti, esponente di spicco della musicologia del Novecento e della musica teatrale ottocentesca; nel campo dell’organizzazione artistica, è stato direttore artistico del Teatro la Fenice di Venezia e sovrintendente del Teatro São Carlos di Lisbona.
 

 
«Il mio lavoro su Brook – precisala nostra preziosa collaboratrice, – è stato possibile grazie al contributo di Nicola Ulivieri, basso baritono trentino [su L’Adigetto.it si trova una lunga intervista realizzata in occasione del suo debutto al Metropolitan di New York – NdR], che nel leggendario «Don Giovanni» firmato da Peter Brook con la direzione musicale di Claudio Abbado, interpretò il ruolo di Leporello. Per la mia tesi, Nicola Ulivieri ha raccontato con grande generosità la sua esperienza brookiana.»
«Devo inoltre esprimere la mia gratitudine anche a padre Boghos Levon Zekiyan, docente di Lingua e letteratura armena, sempre a Ca’ Foscari, per i suoi preziosi insegnamenti inerenti alla cultura caucasica di Gurdjieff. Nel maggio dello scorso anno, papa Francesco ha nominato padre Boghos Levon arcivescovo in Turchia: è così rappresentante apostolico dei cristiani di rito armeno della città di Istanbul.»
«Infine, vorrei concludere questa mia condivisione con un pensiero alle persone a cui ho dedicato la tesi: alla memoria del professor Giovanni Morelli, il grande musicologo che mi ha insegnato l’importanza di affrontare lo studio con tutta la libertà interiore per scongiurare i luoghi comuni e per scardinare le più inveterate tradizioni accademiche.
«Nell’insegnamento del mistico armeno Gurdjieff, che ho appreso all’Istituto per lo sviluppo armonico La Teca di Trento, è essenziale, nella vita, volgere lo sguardo verso la dimensione cosmica, per uscire da una visione troppo ristretta e limitata: per questo motivo, ho dedicato la tesi anche all’astronauta trentina Samantha Cristoforetti, la signora delle stelle, perché il cosmo lei non solo lo ha contemplato, ma lo ha raggiunto per davvero.
 
A Sandra Matuella vanno gli elogi e i complimenti della redazione de l’Adigetto.it.