Formazione professionale paritaria, venerdì sciopero

Protestano docenti e personale Ata. Flc Cgil del Trentino: «Necessario un unico contratto provinciale per il comparto. Non si frammentano i diritti»

Non ci stanno ad avere un contratto diverso da quello dei loro colleghi delle scuole professionali provinciali.
Per questa ragione dopo mesi di trattative, incontri e ricerche di soluzioni i dipendenti di tutti gli enti paritari che in Trentino si occupano di formazione professionale hanno deciso di scioperare. Incroceranno le braccia venerdì prossimo, 26 febbraio, per l'intera giornata.
La protesta indetta da Flc Cgil del Trentino coinvolge docenti e personale Ata del Cfp «G. Veronesi», Centro moda Canossa, Upt, Enaip e Artigianelli.
«A tutto il personale della formazione professionale della Provincia va applicato lo stesso contratto di lavoro, quello provinciale – ribadiscono la segretaria provinciale Cinzia Mazzacca di Flc Cgil e Vincenzo Vanacore che segue il settore per Flc -. Aprire ad altre tipologie di contratto, come quello nazionale, vuol dire frammentare il settore e soprattutto riconoscere che possono esserci tutele e trattamenti normativi ed economici diversi per persone che svolgono lo stesso lavoro, peraltro su appalto della Provincia. Per noi è inaccettabile.»
 
Flc è dura sulla questione: «Se passa questa logica salta l'intero impianto della formazione professionale provinciale così come è stato costruito fino ad oggi e di cui tanto ci si vanta.»
Una delegazione di lavoratori sarà in piazza Dante alle 10 per chiedere un incontro con la giunta provinciale.
La protesta è la conseguenza di una situazione paradossale in cui esiste un Protocollo d'intesa, firmato il 27 ottobre scorso, per l'adeguamento del contratto provinciale della formazione professionale che recepisce le richieste degli enti formativi, alcuni dei quali, assolutamente non curanti del percorso fatto, perseverano nel voler applicare un contratto diverso, cioè quello nazionale.
E tutto questo  nonostante la Provincia abbia già inviato ad Apran le direttive per arrivare alla revisione del contratto provinciale, secondo quanto previsto dal protocollo.
 
Flc punta il dito anche contro la Provincia e il presidente Ugo Rossi, responsabile delle deleghe sull'Istruzione.
«Nonostante le nostre sollecitazioni non c'è stata fino a questo momento da parte della Provincia una presa di posizione determinata nei confronti degli enti che intendono disapplicare il contratto provinciale», insistono Mazzacca e Vanacore.
E aggiungono: «E’ indispensabile che nei contratti di servizio provinciali la Provincia includa chiaramente il rispetto da parte degli enti di un unico contratto provinciale»
Per questa ragione lavoratori e sindacato sollecitano ancora una volta il presidente Rossi a far onorare agli enti paritari gli impegni assunti durante i tavoli di contrattazione.