«Al confine del cielo ho trovato una lama di roccia…»
La poesia composta dal nostro Giuseppe Maiolo al ritorno dal «magico» Nepal
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Il nostro amico Giuseppe Maiolo, che segue la rubrica del l’Adigetto.it «Psiche e dintorni», è stato recentemente in Nepal insieme con la moglie Giuliana Franchini (nella foto).
La magia di quei luoghi ha ispirato il nostro psicologo, che ha composto la poesia che pubblichiamo qui si seguito.
Prossimamente daremo spazio al progetto di cooperazione internazionale che, con l’Associazione psicologi dell’Alto Adige, stanno portando avanti in Nepal.
ANNAPURNA
Al confine del cielo
ho trovato una lama di roccia
nel solco freddo della notte
Ho atteso il ritorno del dio
che dorme dentro una pagoda dorata
Pokhara la vedi
ascolta canti di templi buddisti
appesi alla porta del Tibet
e L'Himalaya
ha un suono rarefatto di fronte alla luna
Ma all'alba
la cordigliera
divampa
In mille elementi che senti sulla pelle.
Allora mi chiedo
se sul tetto del mondo
si oscura anche qui la mente
mentre ogni Buddha che incontri
sorride al suo loto di luce
Oppure mi aspetto che anche lo sherpa
abbia sogni sbiaditi
al crepuscolo dei desideri
Sale il sentiero alle vette
e il corpo fatica
ma l'anima profuma di neve
nascosta tra i sassi
Ogni scomposto pensiero
si ferma
al canto Hindu
della preghiera
e l'umana follia
si ricompone in attesa del nirvana
O forse
-mi sembra-
svanisce dentro il mantra monotono
di un monaco scalzo
È un Om di suoni impazziti
Il Nepal che incontro
accanto allo Stupa
Sento un vento abbacinante
di segni ruotare scalzo
dove lo Shiva divino
che ama e distrugge
è smorfia avida
colma d'incenso e campane
Domani, se aspetti,
ti porto una giostra di occhi ridenti
avvolti in un Sahri bordato
di oro e seta
che sanno ascoltare
il rumore del sole
dove sciolgono le nebbie sull'Annapurna.
Giuseppe Maiolo