Cavit alle stelle: tutti gli indici di bilancio all’insù
Cresce il ritirato dai soci, si rafforza ancora la solidità finanziaria Il fatturato va a 151,6 milioni (+11,4%), il risultato sale del 30%
Presentati i dati dell'esercizio
2010/2011 di Cavit che evidenziano, oltre a una buona crescita su
tutti i principali indici di bilancio, una continuità di risultati
sui focus strategici della cantina.
Il fatturato aumenta a 151,6 milioni di Euro con un +11% rispetto
ai 136,1 milioni del passato esercizio. Migliora l'utile netto, che
va a 1,3 milioni di euro. Si registrano un ulteriore rafforzamento
della posizione finanziaria e un significativo aumento del prodotto
ritirato dalle cantine.
L'esposizione debitoria scende a 18,524 milioni di euro, con un
decremento del 10% rispetto allo scorso anno.
Cavit registra quindi una posizione finanziaria netta del 12% sul
fatturato ed evidenzia un equilibrio finanziario che la conferma
tra le aziende più «virtuose» nel suo settore.
L'indebitamento medio delle aziende del beverage in Italia
è del 47% (dato Mediobanca).
Quello che più conta per i nostri agricoltori è che il prodotto
conferito a Cavit è aumentato in due anni di circa il 25%.
Oggi Cavit ritira quasi il 90% della produzione totale dei suoi
associati, inoltre la remunerazione è aumentata complessivamente
del 19%.
I buoni risultati sono prevalentemente il frutto di un'intensa
attività sui mercati tradizionali: Italia e Usa con il lancio di
nuovi prodotti, importanti investimenti di marketing e un ritorno
alla comunicazione pubblicitaria.
Rafforzati in questo esercizio anche gli investimenti in ricerca e
sviluppo e le collaborazioni con gli istituti di ricerca
enologica.
È' diventato operativo nello scorso autunno il progetto Pica
realizzato in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach
(Istituto Agrario di San Michele all'Adige) e la Fondazione Kessler
- MPA Solution per l'implementazione di una viticoltura
ecosostenibile e di precisione.
Questo progetto, grazie all'utilizzo di tecnologie molto avanzate
dell'Istituto, consente di raccogliere e rendere disponibili una
serie di conoscenze e informazioni inerenti territorio,
coltivazioni, clima etc, per facilitare il lavoro nei vigneti e
assicurare i migliori risultati nel raccolto.
Sempre in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach inoltre, sta
proseguendo con successo la formazione dei tecnici sulle pratiche
di potatura per tutelare l'invecchiamento delle piante.
Ottimi i risultati anche per quanto riguarda l'attenzione
all'ambiente.
Cavit ha visto riconfermate le certificazioni ottenute lo scorso
anno, in particolare la norma internazionale UNI EN ISO 14001:2004
per i sistemi di gestione ambientali che, complementare al Sistema
Qualità della cantina, consente un «Sistema di Gestione Integrato
Qualità-Ambiente», una certificazione che garantisce il rispetto
dei più elevati standard ambientali del complesso produttivo.
Confermata anche l'adesione ai due standard Internazionali per le
industrie alimentari BRC (British Retail Consortium) e IFS
(International Food Standard).
Per quanto riguarda l'impegno ambientale infine, si evidenziano i
risparmi energetici ottenuti grazie all'impianto di produzione a
tecnologia fotovoltaica che produce energia elettrica da fonti
rinnovabili fino a 830.000 kWh.
Buona performance di Cavit anche sul piano dei riconoscimenti
enologici.
Il Premio speciale «Vinitaly Regione», assegnato al produttore di
ogni regione italiana che raggiunge il maggior risultato in base
alla somma dei punteggi totali.
La medaglia d'oro, sempre di Vinitaly, per il DOC Vin Santo
Arèle 1999, l'unica della regione Trentino-Alto Adige.
Infine l'ormai consueta conferma dei Tre bicchieri del Gambero
Rosso per Altemasi Riserva Graal 2003.
A livello internazionale, tra i numerosi altri, sono arrivati alla
cantina di Ravina i prestigiosi riconoscimenti di «Mundus Vini», 4
ori e 3 argenti, di International Wine Challenge, 2 ori e 1 argento
e i ben 8 argenti di International Wine and Spirit Competition.