«Mafie in Pentola», il teatro gastronomico di Tiziana di Masi

A teatro Portland di Trento in scena la vita ricostruita sui terreni confiscati alle Mafie

Cibo e lotta alle mafie, teatro gastronomico e l’impegno per il recupero della memoria storica questa è la chiave di lettura di Mafie in Pentola, spettacolo che Tiziana Di Masi porta in giro per l'Italia da due anni e che sarà in scena al Teatro Portland di Trento Venerdì 11 Gennaio alle ore 21.00 per la stagione Materiale Non Conforme organizzata dalla Compagnia Arditodesìo in collaborazione con l'Associazione Portland.
Lo spettacolo usa il cibo come straordinaria metafora della vita e mezzo efficace per raccontare delle storie, storie di vita, lavoro, di sfide vinte e di battaglie ancora in corso.
 
Un’idea che pian piano è diventato progetto reale.
Mafie in pentola nasce dalle esperienze e dai viaggi di Andrea Guolo e Tiziana Di Masi sui terreni confiscati alle mafie da nord a sud dove i due hanno raccolto interviste, documenti e materiale audio-video, con la preziosa disponibilità di tutti coloro che quei campi li lavorano che li hanno accolti e aiutati a comprendere il significato più profondo del loro lavoro su quelle terre.
 
Milioni di ettari di terreno tra Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, hanno assistito a secoli di violenza, sfruttamento, illegalità, omicidi.
E dalle grandi regioni del sud le mafie si sono estese fino al nord.
 
Ora quelle stesse terre, liberate dalla mafia con lo strumento della confisca previsto dalla legge 109/1996, offrono al mercato alcuni gioielli enogastronomici del nostro Paese: dai vini (come «I Cento Passi») alle conserve, i mieli, i legumi e l’olio extravergine, la pasta.
Tutti prodotti all’interno di cooperative come la Placido Rizzotto e la Pio La Torre di San Giuseppe Jato (Palermo), Terre di Puglia di Mesagne (Brindisi), Valle del Marro a Gioia Tauro (Reggio Calabria), la cascine Bruno e Carla Caccia a Sen Sebastiano Po e Cascina Arzilla a Volvera (Torino).
 
I prodotti eccellenti che su queste terre nascono sono il simbolo più concreto della lotta alla mafia e del nostro riappropriarci di un bene comune, segni tangibili che la lotta alla cosche può essere vinta creando occasioni di lavoro nel pieno rispetto della legalità e nel rispetto della terra.
Da queste riflessioni nasce il desiderio di raccontare la storia di questa sfida che Libera terra ha vinto e che continua a combattere ogni giorno attraverso i cibi che nascono da queste stesse terre.
 
Così nasce il «menù della legalità»: dall’antipasto al dolce per comporre un pasto completo.
Storie di vino, olio, taralli, friselle, peperoncini, melanzane, legumi, pasta, mozzarelle di bufala, torrone, miele, marmellate, limoncello, si intrecciano in un crescendo di gusto e di emozione con le parole di chi quei prodotti li ha seminati, coltivati e portati nelle nostre tavole, un intreccio gustoso ed esilarante, che riempie di sapore coscienze e stomaci.
 
Portare queste storie a teatro, in piazza, nelle scuole, implica la personificazione di chi oggi lavora nelle terre confiscate.
Storie di vita quotidiana, odori, sapori e impegno per ottenere un risultato che gli stessi spettatori potranno degustare e, volendo, acquistare alla fine della rappresentazione.
 
Lo spettacolo si chiama Mafie in pentola perché attraverso queste esperienze di «recupero» le mafie hanno subito un colpo ben più duro di quanto si potesse immaginare all’approvazione della legge 109.
Le cooperative hanno messe le mafie in pentola, cotte per bene e in qualche caso se le sono pure mangiate. Non è stato facile ma il pranzo oggi è servito e tanti altri prodotti stanno arrivando sulla nostra tavola.
 
In Sicilia è nata la cooperativa Beppe Montana, nella parte catanese, che prepara delle straordinarie marmellate di agrumi e punta ai succhi di frutta.
A Isola Capo Rizzuto, in Calabria, è attiva la seconda cooperativa in un territorio per certi versi più difficile di Polistena.
 
In Campania sono disponibili i paccheri di Gragnano, i paccheri di Don Diana con il grano coltivato nelle terre dei casalesi.
E poi c’è tutto il nord, dove abbondano sequestri e confische di terreni perché le mafie sono ovunque, dagli appalti alle grandi opere, dalla finanza allo spaccio di stupefacenti.
 
Dovunque si consuma droga c’è un’organizzazione che la vende e quell’organizzazione è in mano alle mafie. La lotta contro questo sistema inizia dalle piccole cose, dalla quotidianità.
Quando acquistiamo un prodotto qualsiasi, dovremmo farlo scegliendo la qualità ma anche quello che rappresenta.
 
Ci dovremmo abituare a comperare sempre per scelta, mai per noia: anche così si combattono le mafie.
Questo spettacolo mette le mafie in pentola e chiudendo quel coperchio, ci aiuta a gustarci solo il bello della vita.
 
Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con LIBERA TRENTINO.
Biglietti: intero 12 €, ridotto newsletter e Carta in Cooperazione 10 €, ridotto Studenti 8 €, ridotto soci Portland e Gold Card Spazio Off 6 €.
A fine serata ci sarà una degustazione di vini offerta dalla ditta VIVALLIS.