La meraviglia di una notte stellata – Di Daniela Larentis
Il pittore Vincent van Gogh immortalò la bellezza del firmamento in alcune delle sue opere più conosciute
Che senso ha guardare dritti davanti a sé, indignarsi per i malanni che affliggono l’umanità intera, quando sopra di noi brillano le stelle? Si potrebbe rispondere dicendo che il mondo, pur non essendo perfetto, è un posto straordinario dove poter vivere (l’unico possibile, se non altro, almeno per ora...), tanto vale prendersene cura e finalmente imparare ad amarlo.
Oscar Wilde scrisse che «siamo tutti in una fogna, ma alcuni di noi guardano le stelle», comunque sia chiunque nella vita ha, almeno una volta, alzato gli occhi ad ammirare il firmamento, uno spettacolo che accompagnato dal silenzio non può certo lasciare indifferenti.
Quanto è suggestivo osservare la bellezza di una notte stellata, magari in piena estate, dormendo all’aperto, scrutando l’immensità della volta celeste e pensando poi, chissà, a un’altra meraviglia, all’opera di un pittore i cui quadri sono esposti in alcuni dei più importanti musei di tutto il mondo.
«Notte stellata» è infatti il titolo di un dipinto di Vincent van Gogh, nel quale è ritratto il cielo stellato sopra la città francese di Saint Rémy, ora conservato al Museum of Modern Art di New York.
L’artista dipinse molte volte il cielo notturno; realizzò l’ olio su tela intitolato «Notte stellata sul Rodano», conservato al Musée d’Orsay a Parigi e «Strada con cipresso stellato», custodito a Otterlo nel museo olandese Kröller- Müller, come il famoso dipinto intitolato «La terrazza del caffè», opere in cui il blu intenso del cielo è rischiarato dal bagliore delle stelle.
Vincent van Gogh, il celebre pittore olandese noto a tutti per la forza espressiva dei suoi colori (pensiamo al giallo dei suoi famosi girasoli, soggetto molto amato dall’artista olandese) e a cui è stata attribuita oltre alla genialità anche la follia, durante la sua vita realizzò ben più di ottocento dipinti (senza contare un nutrito numero di disegni e di schizzi): ritratti, vedute, nature morte di vario genere, composizioni floreali, tele che sembrano emanare una grande luce.
La sua produzione artistica è durata, come è risaputo, solo dieci anni (quando iniziò la sua attività artistica aveva più o meno ventisette anni), il decennio antecedente la sua morte avvenuta nel 1890 (pare che si sia suicidato sparandosi al petto).
Le centinaia di lettere scritte al fratello Theo (e altre lettere inviate a amici e parenti) hanno svelato numerose informazioni relative alla sua vita travagliata, permettendo di inquadrare anche la sua personalità introversa, quella di un uomo inquieto, le cui vicende biografiche hanno influenzato molto la sua produzione artistica.
Una delle sorelle di Vincent van Gogh, Elisabeth, annotò dei ricordi relativi all’adolescenza e alla formazione del fratello; il suo testo fu pubblicato in Olanda nel 1910 e venne tradotto sia in inglese che in tedesco (L’edizione italiana intitolata «Vincent, mio fratello» è di Skira ed è stato pubblicato solo qualche anno fa, nel 2010).
Numerosi i saggi scritti successivamente che documentano la sua follia, le sue crisi e le sue allucinazioni. Il rapporto fra Vincent van Gogh e il pittore Paul Gauguin è raccontato invece nel libro di Irving Stone del 1934.
A tale proposito viene in mente l’episodio, immortalato in un autoritratto, in cui lui dopo una lite furibonda con l’amico Gauguin si tagliò parte dell’orecchio sinistro e lo regalò a una prostituta.
Oltre a questo autoritratto ne dipinse molti altri, tutti di grande intensità espressiva.
E tornando alle stelle, argomento da cui siamo partiti, le quali risplendono ogni notte confortandoci con la loro straordinaria bellezza, viene in mente la poesia che Giuseppe Ungaretti scrisse nel 1927 intitolata «Stelle» ed è bello pensare che le illusioni e i desideri, una volta caduti, possano scintillare ancora, alimentati dal soffio della speranza.
Stelle di Giuseppe Ungaretti
Tornano in alto ad ardere le favole.
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
ritornerà scintillamento nuovo.
Daniela Larentis
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