La Giunta provinciale trentina a Riva del Garda

Sono tornate le riunioni «fuori porta» dell'esecutivo, oggi l'accoglienza in Rocca del sindaco Cristina Santi

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Prima riunione «fuori porta» della Giunta provinciale, oggi nella Rocca di Riva del Garda, dopo la fase pandemica. Il presidente Maurizio Fugatti e gli altri assessori provinciali sono stati accolti dal sindaco, Cristina Santi, dal presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone, dagli altri amministratori locali e autorità civili e militari. «Siamo onorati di avervi a Riva del Garda», sono state le parole del sindaco Santi e del presidente Mamone. «È poi motivo di orgoglio sapere che proprio qui sarà presentato per la prima volta il progetto della ferrovia, al quale il nostro territorio tiene molto, è un'opera attesa e strategica non solo per i turisti, ma per tutti i pendolari e potrà alleggerire il traffico dell'Alto Garda in un'ottica di sostenibilità», ha concluso il sindaco.
 
«Riprendiamo oggi le giunte fuori porta che abbiamo dovuto sospendere lo scorso ottobre a causa dell'aggravarsi della situazione pandemica - ha commentato il presidente Fugatti -. Lo facciamo proprio qui a Riva del Garda, rispondendo all'invito dell'amministrazione, sapendo che su questo territorio ci sono tante partite che riguardano non solo questo Comune ma tutto l'Alto Garda. Ricordo che proprio 15 giorni fa siamo stati presso la sede della Comunità dove abbiamo trattato i grandi macrotemi infrastrutturali, oggi invece presentiamo lo studio di fattibilità che Rfi ha eseguito sulla Rovereto - Riva, una tematica di particolare rilievo per il futuro di questo territorio e, più in generale, del Trentino».

In merito alla crisi in Ucraina, il presidente ha poi voluto esprimere «la ferma condanna di tutte le azioni di guerra che stiamo purtroppo vedendo in queste ore. Domani all'iniziativa promossa da tutte le parti sociali del Trentino, che si terrà a Trento, parteciperà anche la Giunta. È necessario un patto forte di comunità affinché la diplomazia torni a dialogare per fermare questa sciagura alle porte d’Europa. Il Trentino - ha concluso il presidente - è pronto a fare la propria parte per attivare corridoi umanitari per i civili in fuga dal conflitto, se ce ne fosse bisogno».