Hosni Mubarak è (clinicamente) morto
Per quasi trent’anni presidente dell’Egitto, il 2 giugno era stato condannato all’ergastolo
Hosni Mubarak (arabo: محمد حسنى سيد إبراهيم مبارك) era nato il 4 maggio 1928 a Kafr el-Musilha, nel governatorato egiziano di al-Manūfiyya.
Dopo aver completato le scuole superiori a Shībīn al-Kōm, entrò nell'Accademia Militare Egiziana, dove ricevette il diploma in Scienze Militari nel 1949.
Nel 1950 entrò nell'Accademia Aeronautica e alla fine conseguì un Diploma in Scienze Aeronautiche e fu assegnato agli Squadroni Bombardieri.
Parte del suo addestramento da pilota che egli completò fu da lui ricevuto nella Scuola sovietica di Addestramento Piloti di Frunze (dal 1991 Bishkek), nella Repubblica Sovietica del Kyrgyzstan.
Nella sua carriera militare fu dapprima pilota, quindi istruttore, comandante di Squadrone Aereo e comandante di Base Aeronautica.
Nel 1964 fu nominato capo della Delegazione Militare Egiziana in URSS.
Negli anni 1967-1972, durante la Guerra d'Attrito fra Egitto e Israele, voluta da Nasser (Jamāl ʿAbd al-Nāṣir, Mubārak), fu nominato Direttore dell'Accademia Aeronautica e Capo di Stato Maggiore delle Forze Aeree Egiziane.
Nel 1972 divenne Comandante delle Forze Aeree Egiziane e vice-Ministro della Guerra.
Nell'ottobre 1973, in seguito alla «Guerra d'Ottobre», conosciuta anche come Guerra del Kippur o Guerra del Ramadan, Mubārak fu promosso al rango di Maresciallo dell'Aria.
Nell'aprile 1975 fu nominato vicepresidente dell'Egitto in sostituzione di Husayn al-Shafi'i e, nel 1978, fu scelto come vicepresidente del Partito Nazionale Democratico (NDP).
A seguito dell'assassinio del Presidente Al Sadat (Anwar al-Sādāt) da parte di fondamentalisti nel 1981, Mubārak diventò Presidente della Repubblica Araba d'Egitto e Presidente del Partito Nazionale Democratico (NDP). Mubārak è sfuggito a non meno di sei tentativi di omicidio.
L'Egitto è stato l'unico paese nella storia della Lega Araba a essere sospeso a causa della politica del Presidente Al Sadat, che firmò un Trattato di pace con Israele, e che però fu riammesso nella Lega otto anni dopo l'assassinio di Sadat (6 ottobre 1981) nel 1989, sotto la Presidenza Mubārak.
La sede principale della Lega è stata ricollocata nel medesimo complesso di edifici al Cairo.
Tuttavia Mubārak cominciò a perdere sostegni a metà degli anni '90.
La crisi economica dei primi anni '90 fu imponente. Secondo l'Indice che valuta l'attenzione garantita ai Diritti Umani, l'Egitto occupa il 119º posto su 177 nazioni.
Nel luglio 2004, Mubārak nominò Ahmed Nazif nuovo Primo Ministro. La nuova compagine ministeriale è stata accolta con un moderato ottimismo, anche per un miglioramento della declinante situazione economica dell'Egitto.
Da allora il mercato egiziano è diventato il primo paese fra quelli emergenti nell'anno 2004/2005. Persisteva però una forte disoccupazione e Mubārak è stato criticato per aver favorito il grande capitale e le privatizzazioni dell'imponente comparto pubblico dell'economia, avvilendo i diritti dei lavoratori.
Il Presidente Mubārak si è espresso contro la guerra in Iraq del 2003, voluta dagli USA e dalla Gran Bretagna, affermando che la situazione Israelo-palestinese avrebbe dovuto essere affrontata per prima.
L'Egitto era un membro della coalizione alleata nella I guerra del Golfo del 1991 e i fanti egiziani erano stati tra i primi militari a sbarcare in Kuwait per impegnare le forze armate irachene, godendo per questo di grandi, ma non precisati, vantaggi economici elargitigli dagli USA.
In questa sua partecipazione convinta si dice che l'Egitto abbia sofferto pesanti perdite in vite umane, anche se mancano conferme o smentite ufficiali in merito.
Dopo l'inizio delle sommosse popolari del 2011, innescate dai recenti sommovimenti capitati in Tunisia, il rais venne sottoposto a forti pressioni da parte dei manifestanti e di alcuni governi esteri affinché rimettesse il proprio mandato.
La rivolta si inasprì, prolungandosi in giorni di violenti scontri tra esercito e manifestanti, arrivando a costringere alle dimissioni il presidente l'11 febbraio 2011.
Piazza Tahrir, al Cairo, luogo simbolo della rivolta, accoglie con manifestazioni di giubilo l’annuncio del vicepresidente Omar Suleiman delle dimissioni da presidente egiziano, dopo trent'anni, di Hosni Mubarak.
Mubarak, a poche ore dalle dimissioni dalla carica di presidente lasciò il Cairo per raggiungere la sua residenza a Sharm el-Sheikh, rifiutandosi di espatriare pur in presenza di offerte di ospitalità provenienti da vari Stati.
Subito si sono susseguite voci su un suo cattivo stato di salute, ipotizzando persino un suo presunto stato comatoso.
Il 13 aprile Mubarak è posto in custodia cautelare per 15 giorni a seguito delle indagini condotte dalla Procura della capitale in merito ad accuse di corruzione e appropriazione indebita a suo carico.
Nelle stesse ore è trasferito in ospedale per problemi di salute.
Poco dopo l'ex presidente egiziano è finito nuovamente in terapia intensiva per un secondo attacco cardiaco, dopo che anche verso i figli ʿAlāʾ e Gamal Mubarak viene emesso un mandato di arresto.
Il 13 maggio successivo anche Susanne, la moglie di Mubarak, è tratta in arresto perché accusata di cespiti illeciti.
Stessa sorte tocca a Mubarak che viene arrestato e condannato all'ergastolo il 2 giugno 2012.
Oggi, 19 giugno 2012, è stato dichiarato clinicamente morto.
Si ringrazia Wikipedia, dalla quale abbiamo attinto gran parte delle notizie di cui sopra e le foto. Chi volesse consultare la versione originale, può farlo tramite questo link.