l Segretario Generale UIL del Trentino Walter Alotti sul «Job Acts»

«I deludenti risultati della riforma del lavoro a solo un anno dal 7 marzo 2015»

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato dal segretario generale UIL del Trentino Walter Alotti, che commenta i risultati del «Job Acts».

Dai dati diffusi qualche giorno fa da ISTAT e Agenzia del Lavoro trentina è abbastanza chiaro che il fortissimo sconto alle aziende sui contributi ha favorito le assunzioni a tempo indeterminato, aumentate anche a livello locale, a tutto il 2015 sul 2014, del 66,7%.
Tempo indeterminato, si badi bene, che non è più quello di una volta, con l'articolo 18, ma quello del contratto a «tutele crescenti», o come in UIL viene definito, a «garanzie calanti», per la possibilità semplificata data alle aziende di risolvere il rapporto di lavoro, corrispondendo una modesta indennità monetaria risarcitoria per liberarsi della manodopera in eccedenza.
A livello locale inoltre il pur ragguardevole aumento del numero delle assunzioni registrate nell’anno è comunque inferiore al numero delle cessazioni lavorative, così che queste prevalgono sulle prime per 2.214 unità, confermando anche per il 2015 un saldo negativo occupazionale.
Peraltro sarà da verificare quanto sarà mantenuto nel 2016 il trend positivo registrato durante il 2015 delle assunzioni a tempo indeterminato, dato che è convinzione generalizzata che a spingere le aziende ad assumere non è stata la nuova forma flessibile di reclutamento, quanto il forte sconto, fino ad un massimo di 8.060 euro all'anno per un triennio, sui contratti a tempo indeterminato attivati, dal 1/1/2015 al 31/12/2015.
 
La legge di stabilità riduce infatti fortemente, già dal 2016, l'abbuono sui contributi a carico delle aziende e perciò la convenienza si è assai ridimensionata, come provato dai dati nazionali di gennaio, che indicano già una a riduzione del 31,8%, rispetto al gennaio 2015, del numero delle assunzioni a tempo indeterminato.
Gli apprezzabili risultanti di cui abbiamo comunque dato atto rischiano quindi di essere paradossalmente «a tempo determinato», anziché strutturali, come il Jobs Act si proponeva.
Visto che comunque il Governo deve procedere alla revisione dei decreti attuativi del Jobs Act entro un anno dall’entrata in vigore della Legge, sarebbe importante intervenire almeno su alcuni aspetti collaterali per aumentare il tasso di occupazione in alcuni settori, come quello del lavoro stagionale, nel terziario in particolare, dove l’incremento del numero di assunzioni a tempo determinato, anche in Trentino, è da valutare attentamente se negativamente limitato da altri strumenti ultra flessibili in tema di rapporti di lavoro, come i voucher od i tirocini/stage, ampiamente diffusosi dopo la deregulation attuata dal Jobs Act.