Parola d’ordine della 78ª Mostra dei Vini: «Fare sistema»

Dalla partnership con le Strade dei Vini e dei Sapori, alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare e del territorio, alla centralità di Palazzo Roccabruna

Maggiore legame con il territorio e con le produzioni agroalimentari, attenzione al ruolo e al lavoro dei produttori, valorizzazione di Palazzo Roccabruna come «casa» della vitivinicoltura provinciale.
La 78ª Mostra Vini del Trentino, conclusasi ieri ha proposto quest'anno diversi nuovi spunti che forniscono la base per sviluppare ulteriormente e in senso nuovo questa manifestazione, consolidandone l'importante ruolo di vetrina della produzione enologica locale.
 
Ne sono convinti gli attori che hanno dato vita a questa edizione 2014, che ha indicato Palazzo Roccabruna come sede ufficiale, dopo tanti anni di «migrazione», rafforzando l'immagine della splendida dimora cinquecentesca come vero e proprio scrigno della vitivinicoltura provinciale.
Organizzatori e coordinatori della tre giorni, sono stati la Camera di Commercio di Trento ed il Consorzio Vini del Trentino, diretto da Erman Bona.
«Pensiamo – affermano – che vi sia stata una buona affluenza di pubblico con un ottimo grado di soddisfazione di chi ha partecipato, visitatori e produttori. È importante e da sottolineare, a parer mio, la collaborazione con le Strade dei Vini e dei Sapori, che ci ha dato modo di estendere il campo di azione ai prodotti tipici e alla cucina trentina, elementi essenziali per una corretta valorizzazione dell'intero settore agroalimentare, oltre che elemento di coinvolgimento di tante realtà imprenditoriali che lavorano sul territorio come i ristoratori e la filiera agricola.»
 
Dal canto suo Fabio Piccoli, responsabile delle Promozione del Consorzio Vini del Trentino ha sottolineato l'importanza della Mostra Vini «oltre che come vetrina della nostra produzione, come momento per i nostri viticoltori per guardarsi allo specchio e confrontarsi, anche grazie ai significativi seminari, con le aspettative del mercato, sempre più globalizzato e con nuovi competitors. Ecco allora che da queste analisi emerge in modo netto l'esigenza di fare sistema e pensare in modo diverso la vitivinicoltura: partiamo dalla base di un prodotto che è di qualità, ma oggi non basta. Occorre – prosegue – la seconda fase, quella della promozione e commercializzazione e in questo senso è essenziale fare sistema, abbandonare i distinguo e soprattutto guardare alle eccellenze come pionieri e risorse per tutto il movimento vitivinicolo, anziché come scomodi concorrenti. Sarebbe bello che la Mostra Vini servisse anche come tassello per mettere in moto questo cambio di prospettiva».
Nella tre giorni della Mostra Vini sono stati molti gli ingressi, raggiungendo quota 3000.
 
Apprezzata la cucina dell'Enoteca provinciale che, attraverso le Strade dei Vini e dei Sapori, ha funzionato ottimamente con il Bistrò.
I seminari con i vini del territorio hanno fatto registrare il tutto esaurito e hanno visto protagoniste bottiglie di eccezione, rare ed introvabili, che provenivano da una selezione dell'Enoteca provinciale.