Venerdì 31 dicembre 2021, ore 21.30, Teatro Sociale di Trento
Capodanno tra musica e narrazione con Elio in «Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci»
>
Dopo aver annunciato nei giorni scorsi la presenza di Arturo Brachetti al Teatro Sociale di Trento per le festività natalizie, gli Eventi Speciali del Centro Servizi Culturali S. Chiara si completano con l’immancabile proposta per il Capodanno.
Per chi desidera attendere il nuovo anno all’insegna dell’allegria e della musica dal vivo, venerdì 31 dicembre il Teatro Sociale di Trento ospiterà un grande appuntamento: «Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci», spettacolo di musica e narrazione dedicato all’indimenticato cantautore milanese, con Elio e cinque musicisti, per la regia di Giorgio Gallione e con gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri.
Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, e? stato il cantautore piu? eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia.
E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, e? riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.
Jannacci e? anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ’60 e ’70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
«Roba minima», diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verra? rivisitato, reinterpretato e ricantato da Elio. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, sarà possibile trovare assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora: Seby Burgio al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone.
A loro tocchera? il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci.
Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché «chi non ride non e? una persona seria».