«Grazie a Flora e Favilla per 27 anni di servizio alla città»
Il sindaco Ianeselli commenta così la chiusura del chiosco di Piazza Dante dovuta alla necessità di affidare la gestione con una procedura di gara
«Il chiosco di Flora e di sua sorella Favilla non è solo un’attività economica: in questi anni è stato un punto d’incontro, un presidio, una luce accesa prima dell’alba, quando la città è ancora addormentata. Che chiuda dispiace a tutti, me compreso. Del resto, Flora e Favilla potevano rimanere lì un altro anno, ma hanno deciso di godersi da subito la meritata pensione. Le ringrazio per il servizio che hanno reso alla città in questi 27 anni e auguro a entrambe di vivere al meglio questa nuova fase della vita».
Così il sindaco Franco Ianeselli interviene sulla vicenda del bar-edicola di piazza Dante, punto di riferimento per i viaggiatori in transito nella vicina stazione oltre che per i dipendenti provinciali. L’addio delle sorelle Campestrin al chiosco di piazza Dante non è legato alla ristrutturazione della stazione in programma nei prossimi mesi: infatti la sua collocazione non interferisce con i lavori che inizieranno a breve.
Il nodo semmai è un altro: essendo il chiosco un bene pubblico, di proprietà del Comune, può essere concesso in gestione solo con una procedura di gara e dopo una ristrutturazione che lo adegui alle normative.
Conclude il sindaco: «Se qualcuno è interessato a portare avanti l’attività, il bacùchel di piazza Dante resterà al suo posto anche nei prossimi anni, naturalmente dopo che saranno realizzati gli interventi necessari».