Valorizzata dall'ISTAT la ricchezza «non finanziaria» in Italia
Per la prima volta è fornito anche il valore del livello delle scorte, disponibile dal 2012
L'Istat diffonde i dati riguardanti il valore delle principali attività non finanziarie detenute da Famiglie, Società e Amministrazioni pubbliche per gli anni 2005-2016.
Per la prima volta è fornito anche il valore del livello delle scorte, disponibile dal 2012.
Nel 2016 il valore dello stock di attività non finanziarie possedute dall'insieme dei settori istituzionali in Italia è pari a 9.561 miliardi di euro.
Oltre l'84% dello stock di attività non finanziarie è costituto da immobili; quelli residenziali pesano per il 60% e quelli non residenziali per più del 24%.
Gli altri beni di capitale fisso, materiale e immateriale rappresentano più del 9%.
Le scorte pesano circa il 4%, i terreni agricoli meno del 3% del totale.
Le Famiglie detengono il 92% del valore del patrimonio residenziale complessivo.
Lo stock abitativo è cresciuto in valore del 76% tra il 2001 e il 2016.
La discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale che si registra dal 2012 ha indotto una riduzione del valore medio delle abitazioni, con una conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa (-1,7% in media annua); nel 2016 la tendenza negativa è rallentata (-1,3%).
Le Società non finanziarie possiedono più del 55% degli immobili non residenziali, le Famiglie produttrici circa il 30% e le Amministrazioni pubbliche circa l'11% del totale.
Nel 2016 lo stock degli altri beni di capitale fisso diversi dagli immobili è detenuto per circa il 76% dalle Società non finanziarie, per il 14% dalle Amministrazioni pubbliche e per circa il 10% dalle Famiglie.
Nello stesso anno, il 92% delle scorte è in possesso delle Società non finanziarie.
Lo stock di terreni agricoli è per quasi il 90% di proprietà delle Famiglie.
Nel 2016 prosegue la contrazione, iniziata nel 2013, del valore dello stock di beni durevoli delle Famiglie.