Storia di un vigneto salvato e del suo vino: Il «Ciso»

A Palazzo Roccabruna i viticoltori del Consorzio «I Dolomitici» e il loro vino: giovedì 25 ottobre «I sapori del Casaro», sabato 27 Narciso detto «Ciso»

 «I giovedì dell’Enoteca»
25 ottobre – ore 18
I sapori del casaro
Per l’appuntamento de «I giovedì dell’Enoteca», curato dalla sezione trentina di Onaf, saranno protagonisti i formaggi del territorio.
Il Trentino vanta una lunga tradizione nelle produzioni casearie.
Per una civiltà montano rurale come quella che in passato ha popolato le pendici delle nostre montagna e che oggi ancora sopravvive, il latte è sempre stato una risorsa economica importante.
La caseificazione, conservandone le proprietà nutritive e capitalizzandone nel tempo il valore, ha dato vita a tipologie di prodotto diverse che sono espressione delle molteplici identità alimentari delle nostre valli.
La CCIAA di Trento è impegnata in collaborazione con la Fondazione E. Mach e la Provincia autonoma di Trento nella tutela e nella valorizzazione delle specificità casearie trentine, in particolare quelle di malga, non solo attraverso progetti ad hoc, ma anche tramite la formazione di operatori e consumatori.
In questa prospettiva giovedì 25 ottobre ad ore 18 sarà data l’opportunità agli ospiti di Palazzo Roccabruna di percorrere attraverso il gusto la storia delle principali tipologie casearie trentine (Puzzone, Casolet, Trentingrana).
E’ gradita la prenotazione: tel. 0461/887101
 
 «Il sabato con il produttore»
27 ottobre – ore 18
Narciso detto «Ciso» una storia lunga un secolo
A cura del Consorzio «I Dolomitici» – Mezzolombardo (TN)
C’era tanto tempo fa - e c’è ancora -un vigneto vicino ad Ala, in Trentino.
E’ un vigneto centenario, a piede franco, non innestato cioè su quello americano che nella seconda metà del XIX secolo sostituì il piede europeo per salvare la viticoltura del Vecchio Continente dall’attacco della fillossera.
L’impianto è costituito da una vecchia varietà, un tempo molto diffusa in Trentino, ma oggi quasi sul punto di sparire: il Lambrusco a foglia frastagliata.
Morto il vecchio proprietario della vigna, il signor Narciso, detto «Ciso», il vigneto sembrava irrimediabilmente destinato all’espianto.
A questo punto un manipolo di coraggiosi vignaioli, «I Dolomitici», decide di correre in suo soccorso.
Nasce allora per amore del territorio e della sua specificità un vino che porta il nome di colui che negli anni ha salvato quella rarità: «Ciso».
Alcuni rappresentanti dei «Dolomitici» sabato sera alle 18.00 faranno degustare agli ospiti di Palazzo Roccabruna il vino che nasce da questa fiaba a lieto fine.

E’ gradita la prenotazione: tel. 0461/887101