Civica trentina, lavoratrici delle pulizie in agitazione

I sindacati: «Stipendi a singhiozzo da anni e adesso con l'affitto del ramo d'azienda non sanno neanche se e per chi devono lavorare»

Ricevono lo stipendio a singhiozzo ormai da anni, e da alcuni giorni, con l'ingresso della nuova società, non sanno neppure chi è il nuovo datore di lavoro, dal momento che nessuno ad oggi si è fatto vivo.
E' questa la assurda situazione che devono fronteggiare una trentina di lavoratrici che si occupano delle pulizie nelle case di riposo della Civica Trentina, cioè le strutture di San Bartalomeo, Gabbiolo, Gardolo e Angeli Custodi.
L'appalto per le pulizie nelle case di riposo di Trento vinto nove anni fa dalla Tkv cooperativa di Pesaro, adesso è nella mani di una nuova coop, la Idsc di Roma, che ha affittato il ramo d'azienda della cooperativa marchigiana da anni in affanno finanziario.
La nuova società è subentrata lo scorso 16 aprile, formalmente.
Nei fatti, però, nessuno si è fatto vivo. La situazione riguarda circa 200 lavoratori in tutto il nord Italia e diversi appalti, comprese le lavoratrici della Civica.
 
«Ecco l'ennesima dimostrazione di cosa producono gli appalti al massimo ribasso – dicono i rappresentati di Filcams Cgil Fisascat Cisl e Uil Trasporti, Paola Bassetti, Ermanno Ferrari e Francesca Vespa -. E' stato firmato un accordo che prevedeva il subentro della nuova cooperativa il 16 aprile, il pagamento delle retribuzioni di marzo entro il 20 aprile, quelle di aprile entro il 20 maggio. Già i primi due punti non sono stati rispettati e le lavoratrici hanno dichiarato lo stato di agitazione.»
Si tratta di personale occupato con contratti part time di poche ore al giorno, con stipendi bassi, che lavorano 365 giorni all'anno, domenica e festivi compresi perché svolgono un lavoro in servizi essenziali.
«Questa situazione di incertezza mette le lavoratrici in grande difficoltà – insistono i sindacati -. Nonostante tutto queste signore continuano a lavorare per grande senso di responsabilità, anche nei confronti degli ospiti delle nostre case di riposo. E' comunque assurdo che anche una strutturata realtà locale come la Civica affidi i servizi a condizioni economiche risicate. Le conseguenze sono tutte sulle spalle delle lavoratrici e degli ospiti che pagano rette ingenti e si trovano con un servizio a rischio.»

Per questa ragione Filcams, Fiscascat e Uil Trasporti chiedono che l'amministrazione della Civica si faccia garante delle lavoratrici e delle loro retribuzioni.
Se dalla Civica non si avrà un segnale e se la situazione con i datori di lavoro non si sbloccherà i sindacati sono pronti alla mobilitazione.