Debutta al Teatro S. Marco «La divisa dei todeschi»

La nuova produzione Co.F.As. per la regia di Massimo Lazzeri andrà in scena l’8, 9 e 10 ottobre a Trento e il 15, 16 e 17 ottobre a Pergine Valsugana

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Prosegue con un nuovo allestimento scenico l’impegno della Co.F.As - la Federazione trentina delle Filodrammatiche - teso a valorizzare il repertorio dedicato alla drammaturgia del territorio e, in particolare, la tradizione del teatro popolare e dialettale.
Lo spettacolo, che debutterà al Teatro S. Marco di Trento venerdì 8 ottobre, porta sulla scena «La divisa dei todeschi», la scrittura drammaturgica vincitrice del 21° concorso Co.F.As. per i testi inediti di autori trentini.
 
«La Co.F.As. – spiega il presidente Gino Tarter – è da tempo impegnata nella produzione di spettacoli legati, in particolare, al recupero della memoria storica di personaggi e vicende del territorio, nonché di spettacoli di sperimentazione, coinvolgendo in questi progetti cast particolarmente numerosi.
«Il fatto di impegnare nella produzione di uno spettacolo attrici, attori e tecnici appartenenti a compagnie diverse, sempre guidati da un regista professionista, rappresenta un motivo di forte stimolo per i filodrammatici in termini di partecipazione e di crescita culturale: opportunità questa che la Co.F.As. non intende lasciarsi sfuggire.
«Parlando quindi di motivazioni nella realizzazione di questo nuovo progetto, emergono due aspetti molto importanti: il coinvolgimento dei filodrammatici nella formazione teatrale ad alto livello e il servizio al territorio nel recupero del patrimonio storico, che altrimenti rischierebbe di rimanere in parte sconosciuto.»
 
Le produzioni Co.F.As. hanno spaziato, a partire dal 2003, su un tratto di storia di oltre otto secoli, partendo dal 1.200 con la vicenda di «Cubitosa d’Arco» per arrivare alla prima Guerra Mondiale con «Son partito giallonero e ritorno tricolor» e alla fine degli anni ?40 con l’attuale allestimento de «La divisa dei todeschi».
I testi portati in scena hanno dato inoltre testimonianza con «Via del mercato vecchio» della controversa storia della morte del piccolo Simone, avvenuta a Trento nel 1475; hanno raccontato il percorso artistico di «Giovanni Segantini – il poeta della luce» e, in «Fisiarmonìa», di Mariano Dallapè, l’inventore della moderna fisarmonica.
Sono stati proposti al pubblico testi degli autori trentini Antonia Dalpiaz, Michele Roat, Claudio Morelli e Massimo Lazzeri e sono stati coinvolti negli allestimenti i registi professionisti Mariano Furlani, Pino Costalunga, Elena Galvani e Jacopo Laurino.
Non è mancato un omaggio al teatro classico con la messa in scena della «Trilogia della villeggiatura» di Carlo Goldoni e de «L’arte della commedia» di Eduardo De Filippo.
 

 
«LA DIVISA DEI TODESCHI» è una scrittura drammaturgica di Massimo Lazzeri nei confronti della quale così si era espressa la Giuria del concorso: «Testo agile, dialoghi scorrevoli, storia non banale, ben raccontata e ben rappresentabile in teatro, tra situazioni sorridenti e struggenti fino al monologo finale di Norj, intenso e di poetica melanconia».
Il testo ripercorre la vita di Norj Tait Gerersdorfer, nata nel 1919, vissuta a Pergine Valsugana fino al 1946 e trasferitasi poi ad Amstetten in Austria dove è rimasta fino alla morte avvenuta nel 2004.
La drammaturgia alterna scene collocate tra la fine degli anni Trenta e la fine degli anni ’40 del ’900 a momenti di narrazione che, oggi, ricordano episodi del passato legati alla vita della protagonista.
Ne esce il profilo di una giovane donna coraggiosa e determinata che, andata in Austria a studiare il tedesco, in ragione della sua conoscenza della lingua, verso la fine del 1944 viene obbligata dal comando tedesco di Pergine a lavorare come segretaria.
Per questo, nonostante abbia aiutato molte persone, viene additata come traditrice. Decide di scappare in Austria, dove si sposerà e vivrà fino alla morte.
A Pergine Valsugana torneranno soltanto le sue ceneri.
 
La Co.F.As. ha deciso di mettere in scena questo testo, affidandone la regia allo stesso Massimo Lazzeri e chiamando a raccolta attrici e attori provenienti da diversi luoghi e filodrammatiche del Trentino.
«Gli spettatori – scrive Lazzeri nelle note di regia – sentiranno inflessioni e cadenze differenti: non è possibile, e non sarebbe neanche giusto, pretendere da tutti l’inflessione del perginese, zona dove è ambientata la vicenda, ma questa non è che una testimonianza della ricchezza e varietà delle parlate della nostra provincia.
«Le prove sono iniziate nella primavera del 2021, prima online, attraverso un lavoro sul testo e sui personaggi, poi in presenza.
«L’insieme di tutte le parti, dai costumi alle scene, dagli attori alle musiche originali, restituisce al pubblico la grandezza e la forza di una donna che ha saputo spendersi per gli altri in tutte le fasi della sua vita.»
 
Il cast artistico vede impegnati complessivamente 19 attori che fanno riferimento a 17 compagnie teatrali attive in 10 diversi comuni del Trentino: Arco, Caldonazzo, Giustino, Ospedaletto, Panchià, Pergine Valsugana, Pinzolo, Predazzo, Terre d’Adige e Trento. I costumi sono di Cristina Senter, scene e luci di Andrea Coppi, canzoni originali di Olmo Chittò.
Venerdì 8 ottobre, per la prima rappresentazione assoluta, il sipario del Teatro S. Marco di Trento si alzerà su «LA DIVISA DEI TODESCHI» alle 20.45. Repliche, sabato 9 alla stessa ora e domenica 10 con rappresentazione pomeridiana alle ore 16.00.
Lo spettacolo sarà poi in scena venerdì 15 e sabato 16 ottobre alle 20.45 al Teatro Don Bosco di Pergine Valsugana, dove è in calendario anche una recita pomeridiana domenica 17 ottobre alle 16.00.
L’accesso ai Teatri sarà consentito previa presentazione di green pass da parte degli spettatori.
Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.cofas.it oppure telefonare allo 0461.237352 in orario d’ufficio dal lunedì al venerdì.