Consorzi irrigui, pronti 21 licenziamenti?

La Federazione non si accontenta di mandare a casa i lavoratori e oppone un muro all'ipotesi di accordo collettivo

E' ormai questione di giorni: i licenziamenti per i ventuno operai dei consorzi irrigui provinciali scatteranno con l'inizio di dicembre.
A nulla è servito l'incontro a tre chiesto da Flai Cgil con i vertici della Federazione dei consorzi e l'assessore all'Agricoltura Michele Dallapiccola.
«Eravamo fiduciosi che l'assessore prendesse posizione a fianco dei lavoratori per scongiurare la procedura di licenziamento e mediasse con la Federazione – denuncia Manuela Faggioni, segretaria generale della Flai del Trentino -. Dobbiamo invece constatare che la Provincia, o quantomeno l'assessorato all'Agricoltura, ha preferito non schierarsi, lasciando di fatto ventuno operai al loro destino. In una Provincia che tutela il lavoro ci saremmo aspettati invece che si prendesse una posizione netta a difesa dell'occupazione stabile. Soprattutto quando il datore di lavoro, appunto i consorzi, sono soggetti finanziati con risorse pubbliche.»
La questione sta nella gestione della cassa integrazione invernale, a cui questi lavoratori hanno sempre avuto diritto, perché lo prevede il loro contratto.
 
La Federazione dei consorzi irrigui, invece, ha deciso di percorrere quest'anno una strada diversa adducendo, come motivazione, il fatto che l'Inps ha stretto le maglie e reso quasi impossibile la concessione di questo ammortizzatore, se non a fronte di una mole consistente di documentazione e adempimenti.
Da qui la decisione di licenziare il personale a tempo indeterminato.
Quello che è ancora più grave, però, è che la Federazione oppone un muro anche alla richiesta di aprire un confronto per arrivare alla definizione di un accordo collettivo che dia garanzie di riassunzione e tutele uguali per tutti i lavoratori di tutti i consorzi.
«Di fatto i vertici della Federazione hanno preferito lanciare il liberi tutti - accusa Faggioni. - Ogni consorzio potrà applicare le condizioni che ritiene più opportune e convenienti. Solo in una cornice unitaria si possono garantire tutele adeguate a tutti. Ed è inconcepibile che anche su questo fronte si sia registrata l'inerzia dell'Assessorato oltre che la tracotanza della Federazione. A questo punto non possiamo che chiedere all'assessore al Lavoro, Alessandro Olivi, che convochi formalmente le parti.»
Già oggi Flai ha inviato la richiesta di immediata convocazione della Federazione e delle organizzazioni sindacali per la riapertura della discussione.