Campiglio riconquista la stella – Di Giuseppe Casagrande

Il Trentino festeggia grazie allo chef del Ristorante Dolomieu Fiorenzo Perremuto. In Alto Adige Norbert Niederkofler riconquista le tre stelle

Il simpatico omino Bibendum, simbolo della Guida più famosa del mondo.
 
Campiglio riconquista la stella perduta l'anno scorso e l'Alto Adige si conferma più che mai superstar.
Questo il responso della mitica Guida rossa Michelin, la più autorevole, ambita e temuta dagli chef dell'«haute cuisine», presentata ieri al Teatro Grande di Brescia.

La 69ª edizione della Guida è stata svelata nel corso di una cerimonia presentata da Federica Fontana alla quale hanno partecipato oltre 500 invitati: ristoratori, imprenditori, giornalisti e studenti delle Scuole alberghiere provenienti da tutta Italia.
La guida 2024 ha celebrato il momento d'oro della ristorazione e della gastronomia italiana ricchissima, piena di vitalità, promossa da molti giovani talenti impegnati nella sostenibilità ambientale ormai radicata in tutta la Penisola.
 

 
 Un'edizione record con l'ingresso di due nuovi ristoranti tristellati  
Si tratta di un'edizione record: l'Italia fa il bis di novità con tre Stelle Michelin, celebra cinque nuovi ristoranti premiati con le due Stelle.
Di questi due ricevono la doppia Stella in un solo colpo, e si arricchisce di 26 ristoranti con una Stella Michelin. In totale, la selezione di ristoranti della Guida Mihelin Italia 2024 comprende 395 ristoranti Stellati.
 
«Quest’anno gli ispettori hanno assegnato 33 nuove Stelle Michrlin, tra le quali spiccano due nuovi tre Stelle che entrano nell’Olimpo della gastronomia mondiale: i ristoranti Quattro Passi e Atelier Moessmer, – ha commentato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin. – La selezione 2024 della Guida Michelin Italia racchiude 395 ristoranti stellati, un nuovo record per la Penisola, che sottolinea quanto la tradizione della cucina italiana e l’innovazione siano un connubio perfetto per esperienze culinarie eccezionali, ricche di emozioni, storia e convivialità.»
 

Fiorenzo Perremuto, executive chef del Ristorante Chalet Dolomieu di Campiglio.
 
 Norbert Niederkofler riconquista le tre stelle a tempo di record  
Alto Adige superstar, dicevamo. ll merito anche quest'anno è del pluristellato Norbert Niederkofler che dopo la chiusura in primavera del ristorante St. Hubertus di San Cassiano in Badia ha riconquistato a tempo di record partendo da zero (non era mai accaduto nella storia della Michelin) le tre stelle nel nuovo ristorante «Atelier Moessmer» di Brunico.
Il Trentino ha riconquistato la stella che aveva perso l'anno scorso a Madonna di Campiglio. Il merito è di Fiorenzo Perremuto, che in passato aveva lavorato al Mas dei Chini di Martignano.
Madre vicentina, papà siciliano, egli ha rilanciato alla grande il ristorante campigliese Dolomieu dello chalet Dolce Vita. Una bomboniera.
 
 Otto sono i ristoranti del Trentino premiati con una stella  
Sono otto i ristoranti trentini premiati con la stella: la Locanda Margon di Ravina di Trento, chef Edoardo Fumagalli che propone tra i vigneti della famiglia Lunelli (Ferrari spumanti) i suoi piatti d'autore; il ristorante «PB» di Peter Brunel (Linfano di Arco), tempio dell'alta cucina gardesana; il ristorante «Senso» di Alfio Ghezzi al Mart di Rovereto; i tre ristoranti di Campiglio «Il Gallo Cedrone» (chef Sabino Fortunato), la Stube Hermitage (chef  Antonio Lepore) e il Dolomieu (chef Fiorenzo Perremuto).
E ancora: «El Molin» di Cavalese (chef Alessandro Gilmozzi) e «Malga Panna» di Moena (chef Paolo Donei). Non figura più tra gli stellati «L' Chimpl» di Sèn Jean di Fassa (chef Stefano Ghetta) per chiusura del ristorante.
 

 
 Tredici i ristoranti italiani premiati con le mitiche «Tre Stelle»   
Oltre a Norbert Niederkofler la Michelin ha premiato con le tre stelle anche il ristorante campano «Quattro Passi» di Nerano sulla Costiera Amalfitana. Ecco l'elenco completo dei ristoranti tristellati: Atelier Moessmer (BZ), Quattro Passi (NA), Villa Crespi Orta San Giulio (NO), Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Uliassi a Senigallia (AN) ed Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.
 
 Da urlo quel risotto con robiola, tuorlo d'uovo grattugiato e crescione  
Questa la motivazione del riconoscimento assegnato a Norbert Niederkofler:
«Nella nuova sede ospitata all’interno di una villa storica restaurata, Niederkofler rimane coerente al suo mantra di “cook the mountain”, una formula per la quale in tavola finiscono solo i migliori ingredienti delle montagne e delle valli circostanti, direttamente dai produttori e dagli agricoltori che rispettano i loro cicli naturali per preservarne i sapori e gli elementi nutrienti.
«Un piatto che ha colpito gli ispettori, perché in grado di tradurre questa filosofia con sorprendente forza al palato, è il risotto con robiola, tuorlo d’uovo grattugiato e il crescione.
«Un piatto aromatico, intenso, pungente quasi a ricordare la parte aromatica del rafano ma senza l’eccessiva spinta piccante, piacevolmente equilibrato: una ricetta geniale.»


Il ristorante Dolomieu dello chalet Dolce Vita di Madonna di Campiglio.
 
 Alto Adige superstar premiato dalla Guida con 26 stelle complessive  
Nel derby culinario dell'alta ristorazione regionale l'Alto Adige ha conquistato ben 26 stelle complessive (un record: un ristorante vanta le tre stelle, tre ristoranti con due stelle e 17 con una stella) contro le 8 del Trentino.
Ecco i ristoranti premiati con 2 stelle: Terra (Sarentino), Gourmtstube Einhorn (Mules) e Castel Finedinig (Tirolo).
Premiati con una stella: a Bolzano In Viaggio-Claudio Melis, a Bressanone Apostelstube, a Castelbello Kuppelrain, a Corvara La Stüa de Michil, a Dobbiaco Tilia, a Falzes-Molini Schöneck, a Lagundo Luisl Stube, a Merano Sissi, a Merano- Freiberg Prezioso, a Nova Levante Johannesstube, a Ortisei Anna Stuben, a Renon Soprabolzano Ristorante 1908, a San Michele Appiano Osteria Acquarol, a San Michele Appiano Zur Rose, a Selva di Val Gardena Alpenroyal Gourmet, a Selva di Val Gardena Suinsom, a Tesimo Zum Löwen.
 

Il ristorante Diolomieu dello chalet Dolce Vita di Madonna di Campiglio.
 
 I nuovi «Bib Gourmand» per l'ottimo rapporto qualità-prezzo  
La Michelin ha svelato anche i nomi dei nuovi locali che potranno fregiarsi per il 2024 del riconoscimento «Bib Gourmand» simboleggiato dal famoso omino dell'azienda di pneumatici di Clermont-Ferrand, conferito ai ristoranti selezionati per l'ottimo rapporto qualità-prezzo.
Nella nostra regione le «new entry» sono cinque: 4 in Alto Adige e uno in Trentino. In Alto Adige sono stati premiati l'Osteria Platzegg di Appiano, il ristorante Krone di Aldino, l'Apollonia di Nalles e l'Oberraindlhof di Madonna di Srenales.
Per quanto riguarda il Trentino premiata l'Osteria Tyrol del Post Hotel Moena - si legge nella motivazione - per la cucina del territorio: carni e salumi di produzione propria nel maso di famiglia, paste e dolci fatti in casa.
Un locale caratteristico con arredi tipici e bellissime composizioni in legno creati da un famoso artista locale. Confermati il Ristorante Boivin di Levico Terme, Maso Palù di Brentonico, la Vecchia Sorni (Lavis), la Storica Osteria Morelli (Canezza), El Mas (Moena), Foresta (Moena), Cipriano (Calavino), Casa del Vino (Isera), Nerina (Romeno), l'Antica Osteria (Ossana).
 

Norbert Niederkofler, chef del nuovo ristorante Atelier Moessmer di Brunico.
 
 La prima stella Michelin fu assegnata nel 1959 all'Astoria di Trento  
La Guida francese, ambitissima, in particolare nel mondo dorato della «haute cuisine», uscì per la prima volta nel 1900 a Clermont-Ferrand, sede dello stabilimento di pneumatici della Michelin, come ausilio per gli automobilisti con le indicazioni sulle officine e sui carrozzieri cui rivolgersi in caso di necessità.
Qualche anno dopo furono inseriti gli indirizzi degli alberghi dove fermarsi e in epoca successiva i ristoranti consigliati.
Il logo delle mitiche stelle vide la luce nel 1933 ed era riservato alla sola Francia (oggi sono 30 i Paesi recensiti nel mondo).
L'edizione italiana uscì nel 1956 con poche e parziali indicazioni, mentre le prime stelle furono assegnate nel 1959.
Quell'anno, tra le 87 stelle tricolori della Guide Rouge figurava (assieme ai 12 Apostoli di Verona, all'Elephant di Bressanone, alla Locanda Cipriani di Venezia, a Fini di Moena, alla Clinica Gastronomica da Arnaldo, Rubiera, solo per citarne alcune) anche l'Astoria di Trento (oggi ostello della gioventù) del mitico «Marietto», ristorante famoso per il carrello dei bolliti e albergo di charme che ospitò tra gli altri anche Winston Churchill con signora e relativo seguito.

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Giuseppe Casagrande – [email protected]