Altri 2,8 milioni per gli ammortizzatori sociali in deroga
Sono soldi messid allo Stato e anticipati dalla Provincia, in attesa che l'intero pacchetto sugli ammortizzatori sociali entrino nel paniere dell'Autonomia
Prima di riportare il servizio, ricordiamo che si tratta di cifre non irresistibili ma difficili da trovare per la sola ragione che le deve trovare lo Stato. Entro l'anno peraltro sarà la Provincia ad assumere l'intera comopetenza per gli ammortizzatori sociali e tutto sarà più semplice. E più costoso, ovviamente, dato che la Provincia li dovrà reperire dal proprio bilancio. Ma questo fa parte dell'Accordo di Milano, che ha messo a riparo la nostra Autonomia da assalti ben più feroci. Questa legislatura non potrà inserire nel suo ultimo bilancio la voce di spesa esatta, ma solo una impotesi di grandezza. |
Oltre 2.825.000 euro per gli ammortizzatori sociali in deroga: a tanto ammonta la terza tranche di finanziamenti da parte dello Stato per l'utilizzo dei quali la Giunta provinciale, su proposta del presidente Alberto Pacher, ha approvato lo schema di un protocollo d'intesa che dovrà essere firmato dalle parti sociali e dai rappresentanti delle categorie economiche.
Si tratta di una somma a totale carico dello Stato che non grava sul bilancio provinciale.
Alla Provincia autonoma di Trento, per il 2013, erano già stati assegnati due finanziamenti rispettivamente di 1.200.000 euro e 1.640.000 euro.
Le ulteriori cifre stanziate saranno utilizzate per finanziare la cassa integrazione guadagni in deroga e la mobilità in deroga.
Queste risorse permetteranno di venire incontro alle esigenze di lavoratori sospesi e disoccupati fino a fine anno.
La cassa integrazione in deroga è uno strumento di sostegno al reddito a favore di dipendenti di imprese escluse dall’ambito di applicazione della cassa integrazione, perlopiù imprese artigiane e del settore terziario, o per dipendenti dell’industria che hanno cessato il periodo massimo della cassa integrazione.
La cassa in deroga è autorizzata per un periodo di sospensione dal lavoro fino a 400 ore per lavoratore.
Sono escluse da questa possibilità le imprese cessate o soggette a procedura concorsuale.
Le risorse saranno utilizzate in relazione ai fabbisogni emergenti, senza ripartizione fra i settori economici.
La mobilità in deroga è uno strumento di sostegno al reddito che garantisce anche la copertura figurativa dei contributi a favore dei lavoratori con un'età di almeno 50 anni al momento del licenziamento, da parte di imprese fino a 15 dipendenti.
La durata complessiva degli interventi in loro favore (mobilità in deroga ed eventuale sostegno al reddito provinciale) non potrà superare gli otto mesi e viene erogata a seguito dell’indennità di disoccupazione fino al 31 dicembre 2013.
La durata massima delle misure, statali e provinciali, ammonta quindi a complessivi 20 mesi (12 mesi di disoccupazione e 8 mesi tra sostegno al reddito provinciale e mobilità in deroga).