Ricostruire col legno nell’emergenza post sisma

Presentato l’ambizioso progetto: una straordinaria rete di scuole ed enti coinvolti, Capofila il Fontana di Rovereto

E’ stato presentato mercoledì mattina nella hall dell’ITET Fontana di Rovereto il singolare progetto «Ricostruire il legno nell’emergenza post-sisma-tecnologie e tecniche a confronto. La filiera del legno Trentina: dalla scuola all’impresa.»
E già la presentazione è stata singolare, in quanto in videoconferenza con molti soggetti coinvolti, dagli Istituti di Istruzione «La Rosa Bianca» di Cavalese al «Lorenzo Guetti» di Tione, al «Floriani» di Riva, a quello del Primiero, con interventi dal Dipartimento della Conoscenza.
Il sistema della videoconferenza è stato usato in queste settimane per la formazione degli studenti di quinta protagonisti attivi.
Ma procediamo con ordine. In che consiste questo progetto? Lo hanno spiegato la dirigente Elena Ruggieri e il professore coordinatore, l’architetto Andrea Vinante.
 
Si tratta di un’esperienza di alternanza scuola/lavoro da attuarsi nelle zone colpite dal sisma di fine agosto con lo scopo di trasferire in un caso pratico le conoscenze maturate in classe e far incontrare il modo dell’impresa col mondo della scuola.
Dopo una fase «formativa» con esperti professionisti in via di conclusione, gli studenti saranno coinvolti in un’attività «elaborativa» che li porterà ad affrontare le questioni relative alle costruzioni/ricostruzioni in fase post-sisma.
Ogni singola scuola sarà chiamata a svolgere la progettazione di un prototipo di M.A.P (Modulo Abitativo Provvisorio) per la famiglie e uno per l’agricoltura ad alta efficienza energetica da mettere a disposizione della Protezione Civile; e la progettazione di una piccola chiesa prefabbricata in legno: un concorso di idee fra gli Istituti partecipanti con la consegna del progetto è prevista a maggio e la premiazione di quelle più meritevoli, da parte di un’apposita giuria.
Premiazione simbolica, che consiste soprattutto, come ha affermato il prof.Vinante nella soddisfazione del riconoscimento per il proprio lavoro.
 
L’auspicio è comunque che, in tempi e modi da esplorare, si passi alla fase realizzativa,
«Un progetto di alto valore educativo», come ha dichiarato la dott.Laura Pedron in rappresentanza del Dipartimento della Conoscenza.
Per realizzare ciò è stato coinvolto un numero considerevole di partner dalla Protezione Civile di Trento all’ordine degli Ingegneri e quello degli Architetti della PAT, dal C.N.R-IVALSA (Istituto per la valorizzazione del legno e specie arboree) di S.Michele all’Adige, Arca-Habitech, e ovviamente per quanto riguarda la chiesa l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi.
Prerequisito determinante del progetto è l’indimenticabile esperienza di «Adotta un edificio in Abruzzo» – come ha spiegato il professor Vinante – per la quale il Fontana era stato capofila dopo il sisma dell’Aquila nel 2009.
 
«Se le finalità già allora erano riassunte con le quattro C – ha concluso il docente – cioè condividere, comprendere, conoscere, costruire, per questa occasione abbiamo aggiunto una quinta C, collaborare.»
Si tratta infatti di 5 istituti e 6 Enti coinvolti.
Gli ha fatto eco la dirigente Elina Massimo da Riva: «Grazie per l’opportunità di un’esperienza che mette in rete le scuole potenziando le competenze civiche degli studenti, dando una vera lezione di vita.»
«Il punto in più – ha affermato Christine Zanoni dal Primiero – sta nell’aspetto solidale.»
 
«Qualcuno pensa a noi – ha dichiarato l’ing.Rubin Pedrazzo della Protezione Civile – in questo caso il mondo della scuola, con gli studenti di cui prendiamo tutto il buono che hanno a questa età.»
«Dietro l’emergenza del tetto - ha affermato l’assessore alla cultura e all’urbanistica del Comune di Rovereto Maurizio Tomazzoni – sta il rischio della distruzione di una comunità che soffre il senso dell’abbandono, quindi plaudo a questa iniziativa di grande valenza sociale» ha concluso.
Soddisfatti anche i due esperti del C.N.R. «è la prima volta che veniamo coinvolti in un progetto come questo – hanno affermato Daniele Casagrande e Andrea Polastri» invitando i ragazzi ad visitare il loro Centro e le scuole a collaborare nel progetto di ricerca TRE3, appena avviato, proprio sui temi dell’edilizia in legno e della sostenibilità in situazioni di emergenza.