La marcia trionfale in solitario di Gregorio Paltrinieri agli europei
Conquista l'oro agli Europei e batte il suo stesso record sui 1.500 metri sl – Argento per Gabriele Detti che, dopo l'oro nei 400 metri, sale nuovamente sul podio
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I gemelli del nuoto italiano nobilitano la prima finale in programma della terza giornata alla 33esima edizione dei campionati europei, in svolgimento all'Aquatics Centre di Londra.
Gregorio Paltrinieri nuota una marcia trionfale e vince i 1.500 stile libero col record europeo di 14'34"04 (quasi una vasca ci vantaggio sul secondo), battendo il precedente che aveva stabilito il 9 agosto scorso per l'oro mondiale a Kazan in 14'39"57 e segnando il secondo tempo mai nuotato, avanti al 14'34"56 del fenomeno Grant Hackett.
In appena cinque mesi Paltrinieri scavalca i record dell'australiano - 3 ori olimpici e 10 mondiali in carriera - che resistevano dal 2001.
Davanti a lui resta solo il primato mondiale dell'olimpionico cinese Sun Yang di 14'31"02 dopo che a Netanya, nel dicembre scorso, si è preso in 14'08"06 quello in corta buttando giù il 14'10"10.
Il tre volte campione europeo consecutivamente suona una sinfonia d'autore costruita con l'incedere asimmetrico e saltellante, che fende l'acqua come mai nessuno in stagione e rare eccezioni al mondo; sorprende per efficacia, forza, potenza.
Trenta vasche tra i 29 e i 29 secondi e mezzo che sbaragliano la concorrenza già dai 200 metri, quando il 21enne di Carpi - tesserato per Fiamme Oro e Coopernuoto - saluta e se ne va: ai 600 -0"11, 800 -0"61, 1000 -1"57, 1.200 -3"13, 1400 -4"89 chiusura in 56''69 per -5"63 sul precedente record europeo. Bye bye e cartolina spedita verso Cina e Australia dove Sun Yang gioca a nascondino e Mack Horton torna secondo nel ranking stagionale in 14'39"54.
Dietro di lui c'è un altro vincitore; come a Netanya e già primo in Europa nei 400. E' il suo compagno di allenamenti al centro federale di Ostia, di colazione, pranzo e cena.
Amico, confidente, fratello-gemello sportivo, con cui è cresciuto dividendo la stanza in foresteria e tante aspirazioni.
Gabriele Detti conquista l'argento in 14"48"75, davanti alla new entry ucraina Mykhalylo Romanchuk, terzo col tempo di 14'50"33.
L'ultima doppietta europea risale a Berlino 2002 con Emiliano Brembilla e Massimiliano Rosolino nei 400 stile libero.
«E' venuto fuori un garone – racconta Greg. – Non pensavo di chiudere con questo tempo e sono contentissimo. Mi sto allenando più che mai e ho scaricato solo due giorni fa.
«Aspetto le Olimpiadi da tanto e questa è una tappa di passaggio che indica la strada da continuare a percorrere. Sono molto contento anche per Gabriele perché è in forma e si sta confermando ai vertici internazionali.»
«Io non costruirò mai una gara per stabilire il record del mondo – continua – Oltretutto il cinese Sun Yang nuota in 53" mentre io in 56" le ultime due vasche.
« Questo significa che dovrei arrivare ai 1400 metri con un vantaggio di 6 secondi. Ognuno nuota con la propria tattica e vedremo quello che succederà. Se vincessi le Olimpiadi in 14'40 sarei contentissimo comunque.
«A Kazan ero tirato ed in piena forma. Qui era difficile immaginare questo tempo.»
La coppia azzurra sta riscrivendo la storia attraverso un amicizia e una bella rivalità sportiva.
«Il secondo posto era quello che volevo – ribadisce Gabriele, classe 1994 del segno della vergine come Greg e più grande di sette giorni – ho fatto una fatica mostruosa e l'ucraino mi ha dato filo da torcere. Meno male che alla fine ne avevo di più ed ho toccato avanti.
«Avrei potuto sottrarre tre o quattro secondi al mio tempo ma non sarebbe servito. Stiamo lavorando molto bene in vista delle prossime olimpiadi.»
Ai limiti della commozione il tecnico federale Stefano Morini.
«Quello che ha fatto Gregorio in questi due giorni è qualcosa fuori dal comune. Solo lui e Sun Yang possono permettersi di nuotare 14'46 in batteria e 14'34 in finale in poco più di 24 ore.
«Se il cinese lo fa con metodi da alchimista non lo posso sapere. So solo che per Gregorio è importante nuotare bene una batteria perché, come abbiamo visto a Riccione il mese scorso, entrare subito in gara e cercare di migliorarsi e avvicinare il record del mondo è impossibile.
«Ora andremo quattro settimane in in Sierra Nevada per poi rifinire la preparazione l'ultimo mese al centro federale di Ostia ed avvicinarci alle Olimpiadi di Rio de Janeiro attraverso un raduno a Santos.
«Un plauso a Gabriele, che ha conquistato una medaglia con determinazione malgrado la fatica accumulata per l'oro nei 400. È un significativo segnale di continuità e maturità.»