Istat, ultimo bollettino: «Si consolidano i segnali della ripresa»
Istat, annuario statistico: «Italia sempre più un Paese di anziani, a crescita negativa»
Nel suo ultimo bollettino sull’andamento economico, l’ISTAT indica che se prosegue la crescita dell'economia statunitense in presenza di una riduzione degli scambi internazionali e di un aumento dei prezzi del petrolio, nell'area euro l'incremento dei ritmi produttivi prosegue su toni moderati.
In Italia tuttavia si consolidano i segnali positivi: all'aumento degli ordinativi del settore manifatturiero si associa il diffuso migliora-mento dei giudizi dei consuma-tori.
L’indicatore anticipatore torna positivo delineando il proseguimento dell'attuale fase espansiva.
Secondo gli esperti infatti si assiste all'aumento degli ordinativi del settore manifatturiero e al diffuso miglioramento dei giudizi dei consumatori.
L’Istat ha anche pubblicato l’annuario 2015, nel quale ha raccolto tutte le statistiche più recenti sul nostro Paese.
L’annuario è un lavoro mastodontico, da consultare nelle voci che più interessano.
Noi abbiamo estrapolato il dato sull’età degli italiani, dal quale emerge in tutta evidenza che l’Italia è sempre più un Paese di anziani.
Al 31 dicembre 2015 ogni 100 giovani c’erano 161 over 65, rispetto ai 157 dell’anno precedente.
Paragonando i dati ad altri Paesi europei, l’Italia era al secondo posto nel processo di invecchiamento della popolazione, preceduta solo dalla Germania.
Sul territorio - informa l’Istat - è la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia più alto (246,5 anziani ogni 100 giovani) mentre quella con il valore più basso è la Campania (117,3%) ma in entrambi i casi i valori sono in aumento rispetto all’anno precedente.
E sono sempre in calo le nascite: nel 2016 i nati sono scesi sotto quota 500mila, a 485.780 unità.
La differenza tra nascite e morti è negativa, pari a -161.791 unità, il che ha comportato un calo della popolazione residente che a fine 2015 si attestava a quota 60.665.551 persone.
Il numero dei morti nel 2015 è cresciuto (49.207 in più rispetto all’anno precedente) e l’aspettativa di vita, dopo anni di crescita costante, ha subito una battuta d’arresto, passando da 80,3 a 80,1 anni per gli uomini e da 85,0 a 84,7 per le donne.