Fedrizzi: «Politica e Parità: la Democrazia che vogliamo»

Il testo del documento letto dalla presidente della Commissione Pari Opportunità all'incontro ai Consigliri provinciali

Stamattina a Palazzo Trentini la Commissione provinciale pari opportunità ha presentato ai consiglieri provinciali alcune proposte di riforma delle regole elettorali in tema di parità tra uomo e donna, nonché una bozza di codice di autoregolamentazione da sottoporre sottoposta a partiti e movimenti politici.
Qui di seguito una nota sull’incontro unitamente al testo del documento letto dalla presidente Simonetta Fedrizzi.

La Commissione provinciale Pari Opportunità tra uomo e donna e numerose Associazioni/Movimenti femminili ed Istituzioni presenti sul territorio trentino hanno stilato questo documento, al fine di sancire, anche in modo più formale, un impegno condiviso tra donne che hanno scelto di darsi obiettivi comuni, da perseguire insieme e separatamente nei propri ambiti di azione, per ottenere una modifica all’attuale legge elettorale nella provincia di Trento e per sostenere in questo ambito le candidature femminili al fine di garantire una democrazia paritaria e una effettiva rappresentanza di genere.
Questa alleanza nasce dalla evidente scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni e nel Consiglio provinciale del Trentino; tale circostanza non evidenzia solo una questione di illegittimità democratica, ma è anche sintomo grave di uno spreco di risorse, talenti e contributi che le donne potrebbero apportare a tutta la società; tale spreco è ancora più grave in tempi di crisi come quella che stiamo attualmente vivendo anche nella nostra provincia.
 
Questo documento rappresenta quindi un contributo a sviluppare una cultura che consideri le differenze di genere come potenziale positivo da sviluppare e valorizzare non solo nel mondo politico, ma anche in tutto il contesto sociale ed economico; vuole inoltre essere soprattutto un punto di partenza per l’attuazione di azioni concrete e strumenti altrettanto concreti per le donne: la realizzazione del «diritto effettivo» alla eleggibilità, di un diritto/dovere di partecipazione appartenente a donne e uomini.
Riteniamo necessario restituire alle cittadine e ai cittadini la possibilità di contare, dal momento che gli interessi generali del Paese e dunque anche quelli di genere non sembrano più riuscire a trovare espressione, né ad influenzare l'agenda politica.
 
Per essere meglio rappresentate, le donne debbono gestire in prima persona la rappresentanza, trasformando in politica le proprie esperienze e le proprie necessità quindi inserendo l’ottica di genere in tutti campi della politica, della economia e della società con la finalità di modificare gli obiettivi stessi della politica.
La democrazia paritaria significa per noi non solo la presenza al 50 % dei due sessi in tutti i luoghi decisionali, ma vedere affermati e praticati valori come competenza, onestà, etica, trasparenza, legalità.
 
Riteniamo che le ragioni della scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni debbano essere ricercate, oltre che nei condizionamenti sociali - culturali, nelle regole che ne governano l'accesso e nei partiti politici, sia nella loro organizzazione, ancora completamente a misura maschile, sia nei loro metodi di selezione delle candidature.
 
 QUINDI, NELL' INTERESSE DELLA DEMOCRAZIA RITENIAMO
1 - necessaria la modifica dell'attuale legge elettorale della Provincia di Trento in favore della «doppia preferenza», prevedendo la possibilità di esprimere due preferenze purché riguardanti persone candidate di sesso diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza;
 
2 - indispensabile e urgente il rispetto della parità di genere (50&50) nella presentazione delle liste delle candidate/i e il rispetto dell’alternanza «donna uomo» nelle liste.
In attesa che tale principio sia sancito all’interno della legge elettorale, chiediamo ai partiti politici di impegnarsi concretamente nel realizzare una democrazia paritaria adottando dei propri codici di autoregolamentazione che li impegnino a rispettare nella formazione delle liste elettorali i criteri della parità di genere (50&50 e l’alternanza) e a inserire l’approccio di genere nei programmi politici;
 
3 - necessario prevedere per legge, in caso di mancato rispetto delle previsioni di cui sopra, un sistema sanzionatorio incisivo e deterrente;
 
4 - decisivo rendere effettivo e vigilare sull’ applicazione dell’articolo della legge elettorale provinciale n. 2/2003 sulla par condicio, secondo cui i mezzi d’ informazione nell’ambito della comunicazione politica sono tenuti al rispetto dei principi di pari opportunità tra donne e uomini sanciti dalla Costituzione.
Chiediamo quindi ai mass media, in generale, l’uso di un linguaggio «di genere» che rispetti la specificità femminile e per avere un’informazione in cui le donne siano riconosciute quali protagoniste al pari degli uomini; nello specifico, in campagna elettorale, si richiede che sia riservata alle candidate la stessa visibilità dei candidati;
 
5 - decisivo che le candidature siano proposte in modo trasparente per dare la possibilità alle elettrici ed elettori di verificare la qualità dei candidati/e e siano evidenti il merito, i rapporti con il territorio, l'etica e i comportamenti onesti.
A tal fine chiediamo alle candidate un impegno formale a presentare un programma politico in cui sia esposto chiaramente il proprio pensiero sulle tematiche di genere e le attività programmatiche in tal senso in caso di elezione; ci dichiariamo disponibili, ciascuna secondo i propri mezzi e nell’ambito delle sue attività, a promuovere nel corso della campagna elettorale un confronto aperto fra tutte le candidate di tutti i partiti politici. 
 
Per la Commissione provinciale Pari Opportunità tra uomo e donna,
la presidente Simonetta Fedrizzi