Il 10 maggio le elezioni comunali: «Io voto donna, e tu?»

L’appello della Commissione Pari Opportunità: «Per un riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali»

Simonetta Fedrizzi.

In Trentino la presenza femminile in Consiglio provinciale è dell’11 percento, nei consigli comunali è del 26%, le donne sindaco sono il 13%.
C’è dunque molto da fare, ma soprattutto deve crescere la volontà delle donne di entrare in politica.
Certamente giova invitarle a partecipare, per cui pubblichiamo volentieri qui di seguito l’appello fatto nel corso di una conferenza stampa dalla Commissione per le Pari opportunità presso il Consiglio della Provincia autonoma di Trento.

In vista del rinnovo dei Consigli comunali la Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo esprime con forza la necessità di richiamare l’attenzione sul tema della «Democrazia Paritaria» a tutto l’elettorato.

Anche il nostro territorio si distingue per una scarsa presenza delle donne nelle istituzioni comunali. Seppur in crescita, la loro presenza rimane ancora troppo bassa.
La sottorappresentazione delle donne nei luoghi decisionali della politica non può più persistere!
Colmare il deficit di democrazia, integrare fattivamente potenziali risorse, competenze, abilità e sensibilità detenute dalla parte femminile e maggioritaria della popolazione è un impegno al quale nessuno si può sottrarre, nell’interesse di tutta la comunità.
 
Per noi la presenza femminile paritaria nei luoghi decisionali della politica costituisce la condizione per realizzare una democrazia compiuta e non solo una semplice norma antidiscriminatoria;
significa valorizzare talenti e competenze in una logica di sviluppo e fattore strategico di rinnovamento e modernità;
significa migliorare i processi decisionali: la partecipazione plurale di donne e uomini nei luoghi decisionali riduce l’omogeneità e favorisce l’efficacia delle decisioni;
significa raggiungere la massa critica necessaria per incidere e condizionare i provvedimenti, gli investimenti pubblici, le agende politiche e le priorità: in definitiva avere politiche pubbliche che vedano affermati i diritti delle donne, il diritto di cittadinanza di genere, il rispetto e valorizzazione delle differenze;
significa fare scelte non neutre, ma che tengano conto delle diseguaglianze presenti nella società tutta e dei bisogni delle persone per poter così intervenire in modo mirato ed efficace utilizzando al meglio le risorse pubbliche.
 
Simonetta Fedrizzi
Presidente Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo