Il centenario della morte di Cesare Battisti e il Terzo Statuto di autonomia
Questi i principali obbiettivi della Fondazioone del Museo Storico del Trentino, alla cui presidenza è stato nominato il senatore Giorgio Postal
Giorgio Postal e Giuseppe Ferrandi.
Si è tenuta oggi la prima conferenza stampa della Fondazione Museo Storico del Trentino da quando si è insediato il senatore Giorgio Postal alla presidenza.
Da quando è diventato una fondazione, nel 2007, il Museo Storico del Trentino ha avuto al vertice il presidente della Provincia autonoma di Trento. Quindi prima Lorenzo Dellai, poi Alberto Pacher e infine Ugo Rossi. Solo che con Rossi la normativa italiana è cambiata perché lo Stato ha definito incompatibili le cariche multiple dove una ha l’incarico di controllare l’altra.
E la scelta di Ugo Rossi è andata a Giorgio Postal, un personaggio di assoluto rilievo che ha giocato un ruolo politico importante per il Trentino, basti pensare che è stato segretario della Democrazia Cristiana nel 1968 e che poi è stato tre volte deputato e tre senatore della Repubblica.
Ma la cosa che più qualifica la figura del nuovo presidente è il ruolo che ha avuto nel secondo Statuto delle Province autonome di Trento e di Bolzano, in quanto è stato membro della Commissione dei 19, sulla quale ha scritto un libro grazie all’ingente documentazione che ha conservato nel suo archivio personale.
Nel corso della conferenza è stato presentato il programma della Fondazione, che è leggibile per estratto tramite questo link.
Due sono in punti salienti dell’attività che svolgerà il Museo Storico nel 2016.
La prima riguarda il centenario della morte di Cesare Battisti, avvenuta il 12 luglio 1016 come conseguenza indiretta della Strafexpedition, di cui daremo ampio spazio nella rubrica sul Centenario della Grande Guerra.
Imponente il lavoro che il Museo Storico intende fare su Cesare Battisti, uno dei personaggi più imponenti della storia trentina, paragonabile solo ad Alcide De Gasperi e, in misura minore, a Don Guetti.
Si tratta di realizzare un’opera omnia sull’eroe trentino, sviluppata in tre tomi, in cui verranno raccolti anche tutti gli scritti e la corrispondenza.
Si intitolerà «Cesare Battisti, tutte le opere». Il piano editoriale è stato stampato in una brossura di 44 pagine nel formato 21x29,7.
Ciò che si propone l’opera è di togliere le lodi intessute pro domo propria dal regime fascista e sfrondare le critiche apodittiche dei pan-tirolesi che vedono in Cesare Battisti un semplice traditore. A cent'anni di distanza è giunto il momento di fare storia.
L’altra attività che la Fondazione Museo Storico si è imposta di fare è la gestione della cosiddetta «Officina dell’Autonomia», l’organismo incaricato a studiare e a mediare con la popolazione trentina i contenuti del Terzo Statuto di Autonomia.
Quest’anno ricorre il 70° anniversario dell’accordo di Parigi, alla cui data sia Bolzano che Trento affidano la ricorrenza della Festa dell’Economia.
Lo stesso Durnwalder, nelle celebrazioni di Merano in occasione del 65esimo anniversario, pronunciò un discorso davanti ai presidenti delle repubbliche Italiana e Austriaca, Giorgio Napolitano e Heinz Fischer, in cui ha definito lo storico accordo di Parigi come «La Magna Charta» sulla quale sono state costruite le autonomie di Trento e di Bolzano.
Frutto del secondo statuto di autonomia, le province autonome di Trento e di Bolzano, sono cresciute separate d’amore e d’accordo su tutto.
Adesso è il momento di lanciare la sfida e passare al Terzo Statuto, in un momento in cui nel paese sono state diffuse strumentali critiche di ingiusti benefici.
Il lavoro in parte è fatto, dato che tutte le competenza passate dallo Stato alle due autonomie hanno modificato profondamente le stesse istituzioni e dato che i famosi 9 decimi sono diventati sette decimi in seguito all’accordo di Milano, alle varie «riserve per l’erario», spending review, patto di stabilità e quant’altro.
Ma è giunto anche il momento di firmare con lo Stato italiano un accordo definitivo nel quale non possa essere messa in discussione ogni anno l’esistenza stessa delle autonomie di Trento e Bolzano, che sono un raro esempio di come si possono risolvere i problemi se c'è davvero la volontà di farlo.
La presenza di Giorgio Postal alla presidenza del Museo storico in questa fase della nostra storia, ci pare di buon auspicio.
G. de Mozzi.