Vaia: approvati i criteri per la concessione dei contributi

La Giunta provinciale approva i criteri dei contributi per delocalizzare attività a rischio molto elevato – Le criticità rilevate da Ugo Rossi

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La giunta provinciale di Trento riunita stamani ha approvato i criteri per la concessione dei contributi per delocalizzare attività e immobili a rischio molto elevato, pesantemente danneggiati dalla tempesta Vaia dello scorso ottobre.
Si tratta di una specifica misura di sostegno che riguarda in particolare un’area del territorio del Comune di Dimaro Folgarida investita dalla violenta colata di fango e detriti che ha raggiunto il centro abitato ed il campeggio.
In sintesi, i criteri approvati oggi in attuazione della legge 7 dello scorso 25 settembre prevedono due fattispecie di erogazione del contributo previsto per le infrastrutture private destinate ad attività economiche:

- nel caso di reinvestimento all’interno del territorio della Val di Sole, subito una prima tranche pari al 60 per cento del valore stimato da una perizia asseverata (50 per cento al quale si somma un ulteriore 10 per cento con fideiussione); quindi un altro 30 per cento se entro due anni il privato presenterà un’ipotesi progettuale garantita da eventuale polizza fideiussoria; infine il restante 10 per cento al riavvio dell’attività economica che deve avvenire entro 5 anni;
- nel caso invece di reinvestimento in un’altra zona del Trentino che non sia la Val di Sole, verrà erogata una prima tranche pari al 50 per cento del valore stimato da Perizia asseverata, mentre il restante 50 per cento da erogare alla ripartenza effettiva dell’attività economica che deve avvenire entro 5 anni.
 
 Il commento dell’ex presidente Ugo Rossi 
Prima di tutto lasciatemi dire che se non avessi sollevato il tema del reinvestimento in generale e del reinvestimento in val di sole in particolare, avrebbero fatto tutto senza mettere vincoli.
Se adesso almeno ci hanno provato è solo perché abbiamo duramente protestato.
Adesso però dopo aver detto che non servivano vincoli e che non si potevano mettere qualcosa hanno partorito.
Meglio di niente.
Ma ovvio quando si parte male e con arroganza si respinge ogni suggerimento è difficile rimediare.
Mi riservo di leggere la delibera la cui copia non è allegata al comunicato ma da ciò che si capisce mi nasce una domanda: perché non si è vincolato la quota di reinvestimento in un’attività economica nella sola Val di Sole?
Il danno lo ha subito l’economia della valle e in questo modo si rischia di non aver nessuna ricaduta (o scarsa) territoriale.

Ugo Rossi