#Zeroinfortuni, lunedì sciopero per un'ora degli edili

I lavoratori si fermano in tutta Italia: sicurezza e regolarità priorità anche in Trentino

Contro gli infortuni e le morti sul lavoro, per maggiore sicurezza e regolarità nei cantieri.
E' questa la ragione della protesta degli edili, indetta in tutta Italia unitariamente da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil per lunedì prossimo, 7 novembre.
I lavoratori delle costruzioni si fermano per un'ora.
«Purtroppo il comparo dell'edilizia e insieme a quello dell'agricoltura il settore con la maggiore incidenza di infortuni e morti sul lavoro – ammettono i tre segretari provinciali Maurizio Zabbeni, Fabrizio Bignotti e Gianni Tomasi -. Per questa ragione anche per noi il tema della sicurezza e della regolarità sui cantieri è una priorità. Ed è fondamentale investire sulla prevenzione e la cultura della sicurezza, tra i lavoratori e i datori di lavoro. Purtroppo anche la crisi economica e il pesante tributo pagato dall'edilizia non ha giovato. In Trentino un importante passo in avanti è l'Osservatorio, uno strumento che permetterà una completa sinergia tra organi ispettivi e enti bilaterali di settore con la finalità di fare cultura, prevenzione e promuovere maggiore regolarità complessiva, e conseguente tutela anche della salute e della sicurezza.»
 
Ad aggravare ulteriormente la situazione è il numero crescente di lavoratori «anziani» sui cantieri.
Per i sindacati, a livello nazionale, «occorre intervenire subito, rafforzare controlli e sanzioni, completare l’attuazione del decreto legislativo 81, anche con la costituzione della patente a punti.»
«Lo sciopero – proseguono - serve a sensibilizzare su un tema che non può più passare in secondo piano e per questo chiediamo azioni precise per contrastare il lavoro irregolare e nero, causa di molti incidenti e di mancata applicazione delle regole. Tra queste è per noi fondamentale ripristinare il Durc nella sua formula originaria e passare in breve tempo alla congruità, applicare il contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere e rafforzare il ruolo degli enti bilaterali che attraverso i responsabili della sicurezza svolgono un lavoro indispensabile.»
«Sul fronte pensionistico - aggiungono in conclusione - apprezziamo l'intesa raggiunta da governo e sindacato, ma occorre fare un passo in più affinché l’Ape agevolata si rivolga esplicitamente agli operai edili e permetta di accedere alla pensione in anticipo senza penalizzazioni a tutti quegli operai con pensioni inferiori ai 1300/1400 euro netti, il cui lavoro è sicuramente pesante e rischioso. Solo in questo caso si darà una risposta concreta alle migliaia di operai con più di 60 anni che ancora stanno sulle impalcature.»