Lo «spazio» di Samantha – Di Maurizio Bornancin

«Duecento giorni di esperimenti, applicazioni, tra pianeti e satelliti, tra sogni e il coraggio di osare»

Il generale Claudio Salerno, Ugo Rossi, Samantha Cristoforetti e Roberto Battiston.
 
È iniziata a Trento la prima tappa del viaggio di Samantha Cristoforetti che toccherà Napoli, Milano, Roma e Bologna per informare la gente sull’esperienza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dove Samantha ha vissuto per 200 giorni.
Il primo incontro con la stampa e con le radio e televisioni locali e nazionali ha visto al MUSE, (Museo delle Scienze di Trento) protagonisti, oltre a Samantha, il governatore del Trentino Ugo Rossi, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston e per l’Aeronautica Militare Italiana il Generale Claudio Salerno.
Zanini, quale portavoce dell’ASI, ha evidenziato i vari spostamenti della nostra astronauta nelle città più significative, compresa Milano sua città natale, Napoli luogo della sua formazione aeronautica e Trento città di studi, avendo concluso il Liceo Scientifico proprio a Trento e vissuto in parte a Malè in Val di Sole, a Bolzano per una parte della sua esperienza scolastica, laureandosi in Ingegneria meccanica a Monaco.
Non si può dire che certe radici trentine non ci siano in questa donna che cammina nello spazio, che segue 635 persone attraverso Facebook e a tutt’oggi ha superato 9.073 twitters.
Un modo di essere di una persona speciale, che ha incuriosito durante la sua missione di volo tantissimi giovani, l’esempio di una storia che parte da un piccolo paese di montagna e che attraverso passione, impegno e studio diventa un successo e anche un grande servizio alla scienza e alla tecnologia e quindi alla comunità.
 
Rossi nel suo saluto e ringraziamento all’Aeronautica Italiana e all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha rimarcato l’attenzione che l’Amministrazione Provinciale ha da anni riservato al mondo della ricerca e delle scienze e l’impegno anche per il futuro per una collaborazione con ASI e con l’Università locale.
Andreatta, Presidente del MUSE, nel suo saluto ha sottolineato l’importanza del museo, nuovo epicentro della ricerca e della divulgazione della scienza nazionale, ma anche luogo innovativo dell’esplorazione della natura e delle più recenti conoscenze tecnologiche.
Un onore per il Presidente Andreatta ospitare al MUSE Samantha e i colleghi di volo, dialogare con la gente su quei momenti più suggestivi e particolari della missione nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Il trentino di padre friulano, Battiston, Presidente dell’ASI, ha descritto l’attività dell’Agenzia Spaziale Italiana, le collaborazioni in essere con l’Università di Trento, con la FBK e con ESA .
Nel suo intervento è emersa l’importanza delle collaborazioni tra le venti nazioni europee per progetti di ricerca in campo spaziale, nello studio del sistema solare, dei pianeti e dei satelliti.
 
Collaborazioni che fanno agire tra loro i migliori aeronauti e scienziati dei rispettivi paesi europei e portano ricadute industriali per la costruzione di nuove infrastrutture per applicazioni spaziali, nella convinzione che le soluzioni per la vita sulla terra spesso provengono da ricerche e sperimentazioni realizzate nello spazio.
Questo anche il senso delle uscite nello spazio di Samantha, avventure di scienza e di tecnologie, per dare un contributo allo studio per il futuro.
Salerno, rappresentante del’Aeronautica Italiana, ha ricordato Trento città del volo, città del Museo Caproni, luogo di cultura e della storia della nostra aeronautica e ha portato l’esempio dell’attuale collaborazione tra astronauti e ingegneri dell’Aeronautica che insieme lavorando in squadra cercano di trovare nuove vie di apertura per lo spazio.
Samantha ha ringraziato il Trentino A/A. per l’attenzione prestata durante i 200 giorni del suo peregrinare nel cielo, per l’affetto e per la partecipazione anche informatica e di collegamento telefonico con gli abitanti dei paesi e delle città del Trentino.
Si è inoltre soffermata sulla vita nei ristretti spazi della navicella insieme al collega russo Anton Shkaplerov e all’americano della NASA Terry Virts.
L’incontro con Samantha è quindi proseguito con le domande da parte dei giornalisti.
 
Gli argomenti trattati dai rappresentanti del mondo dell’informazione si sono incentrati sui seguenti temi: la vita sulla navicella, successo nelle scuole come esempio da seguire e sogno dei bambini di diventare astronauti, scoperta dell’acqua su Marte, effetto della prima donna nello spazio, periodo di entusiasmo e di marezza, esperienza con i colleghi di viaggio.
Nelle risposte, per la nostra astronauta, la vita in navicella è risultata semplice, in un posto piccolo pianificato dalla centrale sulla terra. Diversamente che a casa, nello spazio non si fa la spesa, non si usa l’auto, non si cercano gli oggetti, è tutto a portata di mano ecco perché era semplice.
La sua esperienza può essere anche di esempio positivo per i ragazzi, un esempio in ambito tecnico scientifico. Ben venga essere un modello da imitare, ma solo nel senso di passione, di impegno, di lavoro ed infine di successo, non dimenticando che tutti non possono diventare astronauti.
La scoperta dell’acqua su Marte è interessante, ma non deve essere spettacolarizzata. Queste sono tutte scoperte «incrementali» che fanno capire ancora di più i pianeti anche durante le differenti stagioni climatiche e possono servire a comprendere meglio le particolarità della natura.
Le risposte alla possibile esistenza dell’acqua su Marte si possono avere solo con la ricerca e la esplorazione.
 
Samantha è sempre stata interessata ai viaggi nello spazio, quindi non sentiva una grande paura, l’interesse si è via via tramutato nella forza di osare, di provare, di avere così fiducia nelle proprie forze e nelle proprie capacità.
Prima della conclusione, Timoty, un bambino tra i presenti ha chiesto alla Cristoforetti cosa aveva portato nella sua borsetta e Samantha ha piacevolmente risposto «calzini per il freddo, ma poi non vi era gran bisogno e piccoli oggetti /ricordini che i miei familiari ed amici mi avevano donato per pensare anche a loro».
Le difficoltà le ha riscontrate prima del volo, con la partenza in ritardo, dopo l’incidente alla navetta cargo russa che ha fatto spostare la partenza con una riorganizzazione delle prove, con il controllo della tenuta delle tute, con le procedure per l’uso dei guanti e del casco, con il rifacimento di tutto il lavoro di preparazione al volo e delle restanti complesse operazioni.
Con i colleghi di viaggio si è scherzato, osservato il cielo dal finestrino, rivisto le procedure di rientro, pensato alla situazione, ai nostri amici del centro operativo, si è lavorato insieme credendo in questa operazione.
 
La felicità è stata raggiunta all’arrivo nella stazione di volo, dopo il lancio e quindi di aver trascorso molti giorni e qualcuno in più del previsto nel’immenso spazio.
La nostra astronauta ha concluso esprimendo un concetto che vien così sintetizzato: ogni cosa è un sogno che avanza; l’esplorazione nello spazio compiuta ha permesso di comprendere i meccanismi fisici e biologici nel sistema di micro gravità, di capire il comportamento delle nostre cellule in tale contesto per una utilità nel campo medico e per nuove ricerche scientifiche e biologiche.
Battiston ha aggiunto due notizie sull’accordo dell’ASI con la NASA che assicura ogni cinque anni un viaggio nello spazio per un astronauta italiano, il prossimo tra due anni, si continuerà così anche negli anni futuri, così come avvenuto negli ultimi dieci.
Questa missione dell’ASI, che sarà ricordata come la missione di Samantha, ha portato sperimentazioni di vario tipo che permettono ad alcune università italiane di realizzare progetti di ricerca e studi scientifici, nel campo delle caratteristiche ambientali e motorie, delle apparecchiature biomediche, nello sviluppo delle analisi della saliva, nelle affezioni citoscheletriche, nella osteoporosi e nelle applicazioni della nanotecologia.
 
In conclusione Bernardi Direttore di UCT Uomo, Città, Territorio, ha insignito Samantha Cristoforetti del premio «Trentino dell’anno» per “l’intelligenza e per la passione di esplorare nuovi orizzonti, come esempio di speranza per il domani e come donna di eccellenza trentina ed internazionale”.
Merita ricordare che Samantha, già nel maggio 2010 ha ricevuto, sempre da UCT il premio quale «Trentino del futuro» esempio di impegno e di rigore nella propria attività, un segno premonitore questo dei tanti successi della nostra solandra.
Un incontro quello con l’astronauta Cristoforetti, persona attiva e scrupolosa che accompagna il suo ragionamento con un linguaggio semplice e sincero, un essere se stessa. Una donna che è cresciuta continuando ad interessarsi .alle scienze e alle tecnologie del volo, con una sola aspirazione, quella di esplorare lo spazio. Un sogno che dal 23 novembre 2014 all’11 giugno 2015 è per Samantha diventato realtà.
Un meritato grazie da parte di tutti, dovrebbe essere un dovere oltre che un piacere per questa cittadina del mondo, ma anche dello spazio, per questa novità di origine trentina.
 
MA.BI