Museo della Guerra: visitatori aumentati del 50%
Approvato il bilancio preventivo 2015: 1.275.000 euro – Le tante attività per il centenario della Grande Guerra
L’assemblea dei soci del Museo della Guerra di Rovereto ha approvato all’unanimità il bilancio preventivo 2015.
Alcuni dati: le entrate previste sommano ad 1 milione 257 mila euro (di cui il 15% dai biglietti, il 32% dalla Provincia e il 35% da consulenze e servizi che il museo offre ad altri soggetti).
Le uscite previste ammontano ad 1 milione 278 mila euro (35% il costo del personale, 15% la gestione e 50% l’attività). Il disavanzo è interamente coperto dalle quote associative e dal 5 per mille.
I soci del museo sono 277 (tra singoli, enti e associazioni). Quest’anno, i visitatori sono stati, fino a venerdì 28 novembre, 53mila 400. A fine anno si prevede quindi un aumento, rispetto al 2013, di più del 50%
Nel corso dell’assemblea, il presidente del museo Alberto Miorandi ha tra l’altro illustrato i progetti futuri.
Tra questi: una mostra, che aprirà la prossima primavera, dedicata alla Grande Guerra (di cui quest’anno si è iniziato a ricordare il centenario), sul fronte trentino; due convegni, uno sui profughi della Prima guerra mondiale, l’altro sui fucilati della Grande Guerra; la messa online di oltre 60mila foto (tra Prima e Seconda guerra mondiale) dell’archivio del museo e il riallestimento del museo.
A proposito del dibattito sulla riorganizzazione del sistema museale trentino, il presidente Miorandi ha espresso il suo pensiero.
«Chiediamo di essere coinvolti come attori e non solo come spettatori, – ha detto. – Siamo convinti che, nella riorganizzazione, uno spazio importante debba essere riconosciuto al comparto storico dei musei, costituito da realtà grandi e minori, molte delle quali fanno parte della Rete Trentino Grande Guerra, perché assicurano al territorio un presidio culturale, una vera offerta formativa e un’attrattiva turistica.
«Anche in considerazione di ciò stiamo preparando un protocollo con la Fondazione Museo Storico del Trentino in cui formuliamo un programma comune per gli anni del Centenario.»