Sat: pronto ad aprire il nuovo rifugio Don Zio in Valle dei Laghi
La nuova gestrice Luciana Zarantonello: «Saremo un presidio di accoglienze e conoscenza del territorio»
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Ancora qualche settimana e poi il rifugio alpino Monte Casale «Don Zio Pisoni», in Valle dei Laghi, aprirà ufficialmente la sua stagione dopo quasi 30 anni.
Nuova gestrice del nuovo rifugio è Luciana Zarantonello, 46 anni, già al lavoro con la collaborazione dei figli Gabriele Lotti, diplomato con indirizzo turistico-linguistico all’Istituto Tambosi di Trento, e Angela Lotti, studentessa universitaria in Scienze dell’educazione.
«Ci stiamo preparando a una bella avventura – racconta Luciana – dopo alcuni anni di lavoro sedentario per esigenze familiari torno, insieme ai miei figli, a fare la ristoratrice con una marcia in più: gestiremo un rifugio SAT».
Un battesimo di tutto rispetto perché si tratta della prima gestione per un presidio che torna ad essere rifugio dopo tanti anni.
Il rifugio alpino Monte Casale «Don Zio Pisoni» si trova a 1590 metri / su di un vasto pendio prativo del Daint Grant (1631 metri) e del contiguo Monte Casale (1632 metri), la cui parete est precipita per oltre 1000 metri verso la Valle dei Laghi.
I lavori per la costruzione del rifugio iniziarono sul finire degli anni ’60 e ad essi contribuirono in maniera assolutamente volontaria numerosi satini della zona delle Sarche, Pergolese e Pietramurata.
La struttura fu inaugurata nel 1972 e dedicata al sacerdote Don Vittorio Pisoni, chiamato comunemente «Don Zio» dai giovani allievi che questo educatore aveva saputo avvicinare alla montagna organizzando gite e promuovendo campeggi.
Nel 1989 gli alpini del Gruppo ANA – Monte Casale, hanno costruito e donato alla Sezione SAT di Toblino, un punto panoramico che permette di individuare le numerose cime che si possono ammirare da questo eccezionale punto panoramico e che merita una visita solo per questo.
Fino al 1993 la struttura godeva della qualifica di rifugio alpino, gestito saltuariamente con il contributo dei soci volontari della Sezione di Toblino-Pietramurata. Dopo quella data, con l’avvento della legge provinciale n°8 del 15/03/1993 si è richiesto il declassamento a Capanna Sociale, in quanto risultava difficile gestire continuativamente la struttura per i 3 mesi estivi previsti dalla norma.
Oggi, con le nuove opportunità di accesso alla zona, la SAT ha riqualificato la struttura facendola tornare rifugio alpino e affidando la gestione a Luciana Zarantonello.
«Siamo del posto – continua a raccontare Luciana - abitiamo a Monte Terlago e siamo convinti delle grandi potenzialità della struttura che vorremmo diventasse un presidio di accoglienza e conoscenza del territorio. Qui troverete tante informazioni, condivisione e inclusione. Il rifugio è in un posto di facile accesso e si può arrivare anche con l’auto. Cercheremo, compatibilmente con le condizioni meteo e della strada, di rimanere sempre aperti e di dare ospitalità anche a chi vorrà fermarsi a dormire con i nostri 16 letti a disposizione. Vogliamo aprirci alle scuole e alle collaborazioni con il Muse e con gli Astrofili Trentini. La vegetazione di queste zone è davvero ricca e straordinaria, il monte Casale, in particolare, è una vera chicca per la flora. Adesso stiamo organizzando i menu con piatti tipici trentini e della zona, non mancheranno i formaggi del Lomaso e la ciuiga del Banale».
In programma anche la costruzione della rete delle collaborazioni. Oltreché con Muse e Astrofili Trentini anche con le Amministrazioni e il Comune.