Cgil Cisl Uil: «Nel 2016 si riapre la questione contrattuale»

I segretari trentini vogliono riprendere il confronto sui salari: «Le risorse investite a sostegno delle imprese devono ricadere anche sui lavoratori»

«Il 2016 dovrà segnare la ripartenza della contrattazione acquisitiva, la riapertura della questione salariale sia per i dipendenti del comparto pubblico sia per quelli del privato.»
Lo hanno ripetuto a più voci i tre segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti.
Nel tracciare il bilancio dell'anno che sta per concludersi sul piano del sindacato e del lavoro i tre segretari hanno messo l'accento sugli importanti risultati conseguiti a livello locale grazie alla concertazione tra parti sociali e con le istituzioni, in primis il neonato fondo di solidarietà territoriale, ma hanno anche rivendicato la necessità che gli importanti sostegni che la finanziaria provinciale ha destinato al settore imprenditoriale accanto ai segnali di ripresa economica trovino una giusta valorizzazione della riapertura del confronto sui rinnovi contrattuali, sia quelli di primo livello come nel caso del pubblico impiego sia quelli aziendali o territoriali, nel comparto privato.
«Con grande senso di responsabilità in questi anni, consapevoli del momento di difficoltà, ci siamo limitati ad una contrattazione difensiva - hanno detto Ianeselli, Pomini e Alotti. - È adesso il momento di riaprire il confronto con le controparti, agendo anche su un opportuno adeguamento sul fronte salariale.»
 
L'attenzione è al rinnovo del contratto del settore pubblico locale su cui i sindacati, pur apprezzando lo sforzo di un maggiore stanziamento ammettono che le risorse messe a disposizione dalla Provincia non sono ancora sufficienti «per trovare un accordo dignitoso per i lavoratori» e al settore privato, con la spinta a riaprire la contrattazione di secondo livello.
In questi anni molti contratti aziendali sono stati rivisti al ribasso o non rinnovati.
In alcuni settori come il commercio e il turismo il contratto di secondo livello manca da moltissimo tempo.
Una spinta importante, ma non sufficiente in questa direzione dovrebbe arrivare dallo sgravio Irap per i premi di produttività previsto in finanziaria provinciale.
 
«Abbiamo ottenuto lo sgravio Irap per i premi di produttività. Avevano chiesto di più e ci è stato risposto che non c'erano risorse sufficienti, salvo assistere nelle ultime ore prima dell'approvazione in aula della finanziaria provinciale all'elargizione di nuovi sostegni alle imprese, anche sul lavoro stagionale. Riteniamo che gli aiuti stanziati per le imprese devano avere ricadute anche sui lavoratori, attraverso la contrattazione.»
Cgil Cisl Uil del Trentino lanciano dunque la proposta di un nuovo patto con le imprese in vista delle prossime vertenze contrattuali.
«I tempi sarebbero maturi per avviare una contrattazione partecipativa che veda il coinvolgimento dei lavoratori per migliorare l'organizzazione aziendale.»
Guardando al 2015 le tre organizzazione dei lavoratori hanno sottolineato l'importanza dei risultati raggiunti, in particolare sul piano del welfare territoriale con l'avvio del fondo territoriale di solidarietà «un accordo straordinario che innova ed estende il nostro sistema di welfare sociale non solo per i lavoratori e che valorizza il ruolo della nostra autonomia» e di Sanifonds, il fondo di sanità integrativa, che sarà operativo nel 2016.
 
E' in dirittura d'arrivo, infatti, la selezione per il direttore, c'è già la contribuzione del pubblico impiego e c'è attesa per la transizione al fondo da parte dei privati. Resta da sciogliere il nodo sul ruolo della Regione.
«Speriamo ci facciano sapere quanto prima, in ogni caso il fondo partirà, non può restare fermo per personalismi politici.»
Sempre sul piano del welfare completare i tre segretari hanno ricordato l'importanza del fondo di previdenza integrativa regionale, Laborfonds, sottolineando l'importante investimento sul territorio delle risorse amministrate dal fondo.
«Con questi tre strumenti abbiamo contribuito a creare “pezzi” di welfare territoriale anche con le risorse dei lavoratori a vantaggio della comunità.»
Ianeselli, Pomini e Alotti hanno, infine, ricordato che i risultati conseguiti in particolare sul piano del welfare territoriale sono stati possibili anche grazie all'unità tra le tre confederazioni.