L’allarme di Upipa: in Vallagarina mancano medici
Terzo di 8 incontri che coinvolgeranno tutte le Apsp sul territorio trentino – «Aprire agli specializzandi anche nelle Apsp»
Ha coinvolto la Vallagarina il terzo degli 8 incontri – uno per ogni ambito territoriale - che Upipa organizza per confrontarsi con gli enti soci.
Gli altri territori sono Trento e Valle dei Laghi (incontro già svolto); Alto Garda e Ledro (già svolto); Valli di Fiemme e Fassa e Piana Rotaliana; Valli di Non e Sole; Giudicarie e Rendena; Valsugana; Primiero e Tesino.
Alla riunione c’erano i rappresentanti di Apsp Vannetti di Rovereto che ha ospitato l’evento, Don Giuseppe Cumer di Vallarsa, Ubaldo Campagnola di Avio, Cesare Benedetti di Mori, Opera Romani di Nomi, Casa Laner di Folgaria.
Rispetto a quest’ultima, ha partecipato il presidente Davide Palmerini, che è anche consigliere di zona per Upipa; ha fatto pervenire le proprie osservazioni l’Apsp di Brentonico.
C’erano inoltre la presidente Upipa Michela Chiogna (anche presidente della Civica di Trento), Laura Flor consigliera Upipa incaricata dei rapporti coi soci e della promozione della partecipazione associativa (anche presidente dell’Apsp Santa Maria di Cles).
Il tema più stringente, per la Vallagarina, è relativo ai medici: molto difficili da reperire sul mercato del lavoro.
In un documento elaborato già a marzo del 2023, Upipa chiedeva di potersi riferire anche agli specializzandi, come possono già fare l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e i medici di medicina generale; chiedeva inoltre di normare con maggiore efficacia la possibilità di assunzioni a tempo parziale, di prevedere la qualifica di dirigente medico per le Apsp, riconoscendo anche le modalità e i costi per la copertura di ferie e malattie, soprattutto per i professionisti che lavorano su più strutture: in sintesi una serie di possibilità per rendere attrattivo il lavoro e dare anche opportunità di carriera.
Tema ricorrente è la necessità di adeguamento del parametro, valorizzando la figura dell’Oss e migliorando di conseguenza il ruolo degli infermieri.
Opportuno anche un ragionamento ad ampio raggio sul livello di specializzazione, sulla valorizzazione dei percorsi professionali e sulla formazione.
Sui professionisti sanitari, dunque, è auspicabile che si apra un tavolo di lavoro con la Provincia.
«L’accesso dei medici specializzandi – commenta Michela Chiogna – è un’opportunità che si può aprire facilmente.
«Su oss e infermieri serve intervenire anche sul contratto, visto che quello dell’Azienda sanitaria è al momento più attrattivo, nonostante i miglioramenti apportati nell’ultimo anno.»
Quanto alla parametrazione delle quote a carico delle famiglie secondo l’Icef:
«È un argomento – spiega Chiogna – più volte dibattuto in Upipa e certamente di non facile declinazione tecnica: in un contesto di riforma complessiva del sistema, che guarda ai prossimi 20 anni, va affrontato e risolto.
«In tal senso valutiamo con piacere l’interesse crescente in materia: abbiamo visto un intervento della Uil e una mozione in consiglio provinciale.
«Atto, quest’ultimo, che ha il merito di portare in quella sede un argomento che ha ripreso attualità a seguito degli aumenti delle rette.
«Servirà ovviamente individuare le soluzioni tecniche che consentano di lasciare invariate le risorse a disposizione delle Apsp per i singoli posti letto, pur applicando questa parametrazione.
«Ne stiamo discutendo anche, ma non solo, negli incontri sul territorio.»
Durante la seduta, infine, si è accennato alla necessità di una programmazione complessiva provinciale sui posti a pagamento e un ragionamento è stato proposto in merito ai posti disponibili ma non autorizzati dalla Provincia.