Panizza: «Ciàcere en trentin» deve continuare a vivere
Il senatore sta vivendo con grande dispiacere la notizia che il periodico in vernacolo stia per chiudere i battenti
Questo il comunicato giunto in redazione dal senatore Franco Panizza, che pubblichiamo affermando di condividerlo in pieno. |
Da Assessore provinciale alla Cultura e da appassionato delle tradizioni del Trentino, ho avuto modo di apprezzare la grande serietà e la professionalità dei curatori e in particolare del fondatore e direttore responsabile Elio Fox, forse il massimo esperto e conoscitore della parlata trentina, che ha portato avanti per tanti anni e con grandi sacrifici questo progetto.
Soprattutto attorno a Elio, in questo tempo, sono cresciute tante figure, che ho seguito attraverso il «Cenacolo trentino di cultura dialettale» e la «Pro Cultura», le quali hanno dato vita a una ricca produzione poetica-letteraria e a una preziosa opera di ricerca storica e di divulgazione del nostro vernacolo, con opere che hanno permesso di far conoscere la nostra cultura dialettale anche fuori dai confini provinciali.
«Ciàcere en trentin» ha rappresentato un prezioso punto di riferimento anche per i nostri emigrati, che, attraverso le sue pubblicazioni e i suoi quaderni, hanno potuto tenere vivo il legame con le loro radici; perché il dialetto è soprattutto lingua degli affetti, quella che, come suggeriva Andrea Camilleri, si usa per i discorsi importanti e per comunicare le emozioni più profonde.
Questa tristezza è in parte mitigata dall'uscita, anche grazie alle sollecitazioni che avevo fatto a suo tempo, del «Vocabolario della parlata dialettale contemporanea della città di Trento» [vedi – NdR], sempre a cura di Elio Fox, che costituisce una vera e propria opera omnia che mette al riparo termini, neologismi, toponimi, modi di dire e regole del dialetto trentino che in alcun modo possono andare disperse.
Conosciamo tutti le difficoltà delle casse pubbliche, ma sono altrettanto convinto che non possiamo disperdere un patrimonio di cultura locale così importante e non lo possono perdere, in particolare, le biblioteche a cui veniva inviato il trimestrale.
Voglio qui per l'ennesima volta ringraziare Elio Fox, Lilia Ferrari Slomp e tutti i collaboratori per lo straordinario impegno che hanno profuso, per le innumerevoli ricerche fatte negli archivi, per aver scoperto, salvato e valorizzato un patrimonio culturale, non solo popolare, inestimabile.
Ma mi sento soprattutto di fare un caloroso appello a Elio e a tutta la redazione a non mollare, a insistere per trovare nuove collaborazioni e nuove forme di sostegno finanziario attraverso una sottoscrizione pubblica.
Credo che molti aderiranno, visto il risalto che la notizia della sospensione della pubblicazione ha avuto tra l'opinione pubblica trentina e non solo; so che Elio ha ricevuto decine e decine di messaggi da tutta Italia.
D'altronde è vero che spesso ci si accorge che qualcosa è importante nel momento in cui viene a mancare. So di chiedere a Elio ancora un sacrificio, anche perché in questi ultimi tempi i collaboratori sono scemati, ma ho fiducia che molti sono pronti a sostenere il progetto.
Io per primo, per quanto posso, sono pronto a fare la mia parte.
Franco Panizza.