Da giovedì 23 a domenica 26 gennaio al Sociale di Trento
Nuovo appuntamento della Grande Prosa con «La classe», un testo di Vincenzo Manna che invita a riflettere sulla sfida della società multiculturale
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Dopo il grande successo riscosso recentemente con «Dracula», proseguono gli spettacoli proposti dal Centro Servizi Culturali S. Chiara all’interno della rassegna Grande Prosa. Da giovedì 23 a domenica 26 gennaio (inizio alle ore 20.30, ad eccezione dello spettacolo domenicale previsto alle ore 16.00), il Teatro Sociale di Trento ospiterà «La classe», testo di Vincenzo Manna che racconta le vicende di un gruppo di studenti e di un professore di storia disposto a tutto pur di educare i suoi ragazzi alla difficile sfida della società multiculturale.
Lo spettacolo, diretto da Giuseppe Marini, con le scene di Alessandro Chiti, è interpretato da Claudio Casadio, Andrea Paolotti, Brenno Placido, Edoardo Frullini, Valentina Carli, Andrea Monno, Cecilia D’Amico e Giulia Paoletti.
«La Classe» è una produzione di Accademia Perduta Romagna Teatri, Goldenart Production e Società per Attori.
Una città europea in crisi economica, un campo profughi, un istituto professionale. Al centro di tutto, una classe di sei ragazzi sospesi per violazioni disciplinari.
Il microcosmo scolastico, esplosivo crogiolo di etnie, religioni e lingue, è segnato della vicinanza con un campo di accoglienza profughi soprannominato «lo zoo» per le tragiche condizioni di vita di chi vi si trova ad abitare.
Il mondo descritto da Vincenzo Manna in questo testo è duro e spoglio come solo le periferie delle grandi città sanno essere.
Un mondo segnato da un profondo disagio sociale che trova il suo spazio naturale nei conflitti dell’adolescenza che si consumano tra i banchi di scuola.
Partendo da un’indagine demoscopica su oltre 2.000 adolescenti riguardo il loro rapporto con il diverso, Manna scrive una storia specchio delle tensioni che caratterizzano il nostro tempo.
Il giovane professore di storia Albert, emigrato di terza generazione, è chiamato a tenere un corso di recupero per degli studenti sospesi per motivi disciplinari.
I sei giovani protagonisti incarnano ognuno un differente tipo di «diversità» che ne costituisce parte fondante dell’identità, ma al tempo stesso ne determina l’esclusione dalla società.
A unirli sarà il miraggio di un premio da 70mila euro per un concorso di ricerca europeo e lo studio comune di una delle pagine più buie della storia dell’umanità.
Guidati dal professore, i ragazzi indagheranno le condizioni di vita di giovani e adolescenti vittime dell’Olocausto e scopriranno un misterioso dossier che testimonia le torture cui sono stati sottoposti i rifugiati, nuove vittime delle violenze del mondo.
«La classe» scava così nella storia moderna e contemporanea alla ricerca di un frammento di luce oltre gli abissi di ieri e di oggi.
Uno spettacolo rabbioso che identifica nella memoria storica l’unica strada per agire consapevolmente nella società in cui viviamo, imparando a guardare oltre le barriere di nazionalità e cultura.