27 gennaio, giorno della memoria: per non dimenticare
Nel calendario, il film «Auschwitz is my teacher» di Katia Bernardi e la mostra fotografica «Andata e ritorni» di Piero Cavagna

Fin dalla sua prima edizione, quella
del gennaio 2002, il Giorno della memoria si caratterizza per il
fortissimo impegno di tutta la comunità trentina nel ricordare la
Soah, lo sterminio degli ebrei per mano dei nazisti. Anche questa
edizione 2011 dell'evento - sancito da una legge dello Stato
italiano - sarà particolarmente ricca di eventi e di manifestazioni
culturali, fra teatro, cinema, libri, conferenze pubbliche,
mostre.
Il clou giovedì 27 gennaio - giornata scelta in quanto
anniversario della liberazione, nel gennaio 1945, del lager di
Auschwitz - ma gli eventi sono partiti già venerdì scorso e
proseguiranno fino a febbraio.
Nel pomeriggio di oggi la presentazione del programma, con il
presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai;
l'assessore alla cultura, Franco Panizza; l'assessore alla
solidarietà internazionale e convivenza, Lia Giovanazzi
Beltrami.
Fra gli eventi spiccano la proiezione del film documentario
«Auschwitz is my teacher» di Katia Bernardi; la mostra
fotografica in piazza Dante «Andata e ritorni» di Piero Cavagna; il
momento di sosta, riflessione e scambio presso l'ulivo di Officina
Medio Oriente ai giardini S. Chiara di Trento (giovedì, ore 12.15);
la riproposizione del Treno della memoria che partirà proprio il 27
gennaio da Trento, destinazione Auschwitz, con 400 ragazzi che
racconteranno giorno per giorno la loro esperienza anche su
Facebook; lo spettacolo «E per questo resisto» al teatro Cuminetti,
domani, martedì 25 gennaio.
«Anche quest'anno abbiamo confermato la volontà di mettere a punto
un programma articolato - ha detto il presidente Dellai - perché il
Giorno della Memoria non deve essere un momento rituale ma deve
confermarsi una straordinaria opportunità per riflettere, per
dialogare, per scoprire, ciò soprattutto con riferimento ai più
giovani, eventi che non sono forse conosciuti abbastanza. Non solo
un momento, per quanto necessario, di richiamo alla convivenza e
alla tolleranza, ma anche uno specifico richiamo alla Shoah, alla
necessità di coltivare gli anticorpi all'antisemitismo sempre in
agguato.»
La parola è andata poi all'assessore Panizza, che ha sottolineato
l'importanza della cultura come strumento attraverso il quale
rileggere gli eventi del passato ma anche costruire un clima e una
sensibilità diverse nel nostro presente, e questo con tutti gli
strumenti messi in campo in questa manifestazione.
«Lo facciamo - ha detto Panizza - in particolare con la rete dei
nostri teatri e delle nostre biblioteche, luoghi deputati a far
conoscere, specie ai più giovani, una pagina di storia che ancora
oggi ci deve indurre alla vergogna, nel pensare alla ferocia
toccata da esseri umani nei confronti di altri esseri umani.»
L'assessore Beltrami ha infine sottolineato come il Giorno della
Memoria possa anche essere letto come continuazione di quel cammino
«concreto che il Trentino persegue nel favorire il dialogo tra fedi
e culture diverse, così come succede con Officina Medio Oriente.
Proprio per questo giovedì ci ritroveremo attorno all'ulivo che, ai
giardini del S. Chiara, è stato piantato da cinque donne di cinque
religioni diverse».
Ricordiamo che il Giorno della Memoria, secondo lo spirito
della legge che lo ha istituito, non è solo un evento
commemorativo, ma anche e soprattutto un evento culturale e
didattico che valga come monito alle future generazioni perché mai
più si ripetano gli orrori della Shoah, perché mai più avvenga che
l'Italia, in aperto contrasto con le sue tradizioni di libertà e di
umanità, si trasformi, come tra il 1938 e il 1945, in uno Stato
persecutore.
La celebrazione del Giorno della Memoria costituisce ormai, anno
dopo anno, il 27 di gennaio - data in cui caddero i cancelli di
Auschwitz - un appuntamento fisso per la Provincia autonoma di
Trento, per comprendere, ricordare e costruire un futuro di
speranza, solidarietà e giustizia, ispirato ai valori del rispetto
reciproco, della tolleranza, della stima e interesse per la cultura
e la sensibilità dell'altro.