Sulla Siria soffiano venti di guerra
Dopo il presunto uso dei gas nervini, Usa e GB annunciano «gravi conseguenze»
Dopo il presunto uso dei gas nervini in Siria Obama e Cameron hanno annunciato una reazione «adeguata» contro Assad.
Mentre gli ispettori dell’ONU stanno per portarsi sul posto a verificare l’accusa, la Sesta Flotta americana si sta avvicinando. La Francia non vuole restare indietro, ma si è presa una settimana di tempo.
La Russia ha fatto sapere agli USA che un attacco porterebbe a «gravi conseguenze», mentre l’Iran ha già annunciato un intervento nel caso di azione armata.
Una situazione così è decisamente agghiacciante, anche se non sarebbe la prima volta che i grandi fanno i muscoli grossi, anche per motivi molto meno importanti.
Naturalmente ogni missione giornalistica del nostro giornale in Siria in questo momento deve essere sospesa, ma il punto non è questo.
Ciò che non può sfuggire è il paradosso del nostro paese. Mentre il Mediterraneo torna a essere una polveriera, anziché prendere la parola quanto meno per smorzare gli animi, siamo qui a pensare come far fuori Berlusconi o come salvarlo.