Finanziaria: Assegno di garanzia esteso ai titolari di Partite Iva
L’emendamento approvato dal Consiglio è stato introdotto dall'assessore Ugo Rossi e dal consigliere Bruno Firmani
Via libera all’emendamento alla legge Finanziaria proposto dall'assessore provinciale alle politiche sociali Ugo Rossi, assieme al consigliere Bruno Firmani che migliora lo strumento del reddito di garanzia, ampliandone la portata al cosiddetto «popolo delle partite Iva».
L'emendamento in sostanza estende le misure previste dal reddito di garanzia, di per sé uno strumento di welfare che non ha eguali oggi in Italia, e che avvicina semmai il Trentino ai paesi più avanzati del Nord Europa, anche alle persone che perdono il lavoro e che dispongono, appunto, di una partita Iva.
L'altra novità è che la Giunta provinciale fisserà, con propria delibera, il limite massimo della somma che può essere percepita da ogni nucleo beneficiario cumulando trattamento diversi.
«Lo strumento è nuovo – sottolinea l'assessore Rossi, – e ci ha collocati fra le realtà europee più all'avanguardia in questo campo. E' ovvio che il suo obiettivo è salvaguardare l'individuo, la famiglia ma anche la società, perché non c'è non c'è nulla che abbia la capacità di disgregare la coesione sociale come la perdita del lavoro.
«Il reddito di garanzia dunque non deve essere visto come una misura limitata alla tutela del singolo o del singolo nucleo familiare, ma anche della comunità, che se non riesce a prevenire certi fenomeni paga poi molto di più per curare ciò che essi producono in termini di disagio, disgregazione, emarginazione.»
«Certamente, essendo appunto nuovo, il meccanismo necessita di un costante controllo nel corso della sua applicazione e di eventuali aggiustamenti. – Precisa l’assessore Rossi. – Di qui il senso dell'emendamento introdotto, che punta a non escludere da questa misura casistiche di lavoratori finora effettivamente penalizzate come i professionisti in possesso di Partita Iva ma al tempo stesso a ridurre il cumulo di diversi trattamenti.
«Gli obiettivi ultimi sono da un lato garantite l'equità dei trattamenti e dall'altro evitare che uno strumento importante come il reddito di garanzia si trasformi in una misura meramente assistenzialistica.»
Vediamo alcune cifre. A novembre 2012 sono 3.292 i nuclei familiari che percepiscono il beneficio.
Attorno a queste cifre sono circolate in questi giorni notizie non precise.
«Per questo motivo credo valga la pena precisare – spiega Rossi – che i nuclei i quali hanno percepito, cumulando il reddito di garanzia e l'assegno regionale al nucleo familiare, più di 1.500 euro al mese sono 56, pari all'1,7% del totale.»
«Di questo gruppo, 15 nuclei sono caratterizzati dalla presenza al loro interno di invalidi, – prosegue l’assessore. – In ogni caso la stragrande maggioranza presenta al proprio interno almeno 3 figli di età minore.»
«È stata introdotta d'altra parte un'apposita normativa – conclude Rossi – che consente alla Giunta provinciale di fissare un limite massimo dell'entità del sussidio nel caso in cui il beneficiario abbia diritto ad altre misure socioassistenziali, per evitare, come dicevamo, un cumulo improprio dei trattamenti.»
La legge non vuole fare distinzione fra cittadini italiani e stranieri purché venga mantenuto il requisito della residenza in Trentino per almeno tre anni.
Questa restrizione avea sollevato dubbi di costituzionalità, ma pare che siano rientrati.